Rischio idrogeologico, ecco la prima vasca di laminazione di Brescia

Brescia ha la sua prima vasca di laminazione: una sorta di serbatoio interrato e invisibile all’occhio (è coperto dal prato) di stoccaggio temporaneo delle acque piovane durante le cosiddette «bombe d’acqua». Il manufatto si estende su una superficie di 65mila metri quadrati e ha una capacità di 60mila metri cubi.

Dove si trova e quanto è costata

Si trova in via della Garzetta, nei campi di fianco al campus universitario della Cattolica, ed è stato inaugurato oggi pomeriggio dalla sindaca Laura Castelletti, dalle assessore Camilla Bianchi (Ambiente) e Michela Tiboni (Urbanistica) alla presenza dell’assessora regionale Simona Tironi.

L’operazione, iniziata nel 2022, fa parte degli «interventi urgenti e prioritari per la difesa del suolo e la mitigazione dei rischi idrogeologici del territorio lombardo» del Piano regionale per il rilancio economico del 2020 e ha ricevuto un contributo da parte della Regione di 2,1 milioni di euro su un costo complessivo di 2,4 milioni («i restanti 300 mila euro – ha spiegato Tiboni – sono stati ottenuti nell'ambito di un altro provvedimento urbanistico che interessa via Riccobelli»).

A cosa serve

La vasca di laminazione garantirà la messa in sicurezza idraulica di una porzione dell'abitato di Costalunga, ai piedi della Maddalena, dove ci sono circa 500 persone a rischio. La zona è stata colpita in passato da esondazioni del Garzetta. La volta più critica è stata nel 2010, quando diversi residenti si sono ritrovati cantine e seminterrati allagati.

L’intervento, durato all’incirca due anni e mezzo, è stato curato dal settore Pianificazione urbanistica e Trasformazione urbana con il coordinamento e l’assistenza del Servizio tutela idrogeologica e Reticolo idrico della Loggia.

Come funziona

Quando si verificano piogge di carattere straordinario, il terreno non è in grado di assorbire la grande quantità di acqua che cade e che, scorrendo, finisce col creare allagamenti. Incontrando sulla sua strada la vasca di laminazione, questa grande quantità di acqua finisce ora all’interno della vasca, che è suddivisa in tre sezioni: quando la prima è piena inizia a riempirsi la seconda, poi la terza. Di seguito ci sarà il rilascio graduale. Contestualmente sono stati realizzati degli argini per contenere le acque all’interno delle aree libere ed è avvenuta la ricostruzione del ponte di via della Garzetta.

L'intervento ha compreso la realizzazione di percorsi ciclabili - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

«L’intervento è stata anche l'occasione per ridisegnare una porzione importante del territorio e renderlo nuovamente fruibile – ha spiegato Claudio Bresciani, dirigente Sostenibilità ambientale del Comune di Brescia –. Abbiamo inoltre aggiunto lungo la ciclabile che costeggia il campus universitario panchine e tavoli per la sosta e creato ex novo una pista di 3 metri e mezzo di larghezza, illuminata e utilizzabile anche di sera, che dall’università prosegue verso via Dabbeni».

I commenti

La sindaca Laura Castelletti ha sottolineato come «quella terminata non sia solo un’opera idraulica, ma anche un intervento di valorizzazione del paesaggio. Lavoriamo in termini di prevenzione: la messa in sicurezza del territorio, insieme alla transizione climatica, sono al centro della nostra attività amministrativa». «L'attenzione al territorio per noi è la priorità – ha detto l’assessora regionale Simona Tironi –. Nell’apposito Piano regionale abbiamo inserito tre interventi sul Bresciano, tra cui quello che inauguriamo oggi, per un totale di 5,4 milioni».

«Opere di questo tipo si rendono possibili perché dietro c’è una pianificazione strategica che permette di trasformare obiettivi di lungo termine in azioni concrete – ha spiegato l’assessora Tiboni –. Quella dove oggi c’è la vasca di laminazione era un’area privata che il Comune, nell'ambito di un provvedimento di natura urbanistica che interessa il comparto Milano, ha convertito in area standard».

«Negli ultimi anni durante il mandato Castelletti sono stati stanziati 9 milioni di euro per opere di messa in sicurezza al fine di proteggere i cittadini e le cittadine».