Vannacci a Brescia: «Deve tornare l’Europa delle identità»

Paola Gregorio
In Camera di commercio il generale ha detto: «Che la criminalità sia direttamente connessa all’immigrazione illegale e clandestina è un dato di fatto»
  • Il generale Vannacci in Camera di Commercio a Brescia
    Il generale Vannacci in Camera di Commercio a Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Il generale Vannacci in Camera di Commercio a Brescia
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Il generale Roberto Vannacci – si sente più a suo agio ad essere chiamato così piuttosto che onorevole – eurodeputato in quota Lega entra in un auditorium della Camera di Commercio stracolmo. È a Brescia per un incontro dal titolo «L’Europa al contrario» organizzato dall’associazione culturale Vincenzo Gioberti, presieduta da Alberto Garzoni e dall’associazione Il Nord X Vannacci.

Interesse

Il generale, a giudicare dalla folta presenza e dagli applausi, riscuote consenso – o perlomeno interesse – tra un buon numero di cittadini. Ma tra il pubblico sono seduti anche politici di casa nostra e non solo di casa Lega.

C’è il capogruppo del Carroccio in Loggia, Massimo Tacconi, ma ci sono anche Maria Chiara Fornasari e Giovanni Posio, in quota Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Viviana Beccalossi, che da esponente del centrodestra ha ricoperto più incarichi politici e istituzionali, e l’ex eurodeputato e già sindaco di Adro, Oscar Lancini, pure lui leghista. Evidentemente Vannacci, eletto in Europa nel Carroccio ma da indipendente, nel centrodestra bresciano riscuote dunque una curiosità che va oltre le «staccionate» della Lega.

Divisivo

«Vi convincerà che non è un fascista ma una persona che dice le cose che molti di noi pensano», lo introduce Garzoni. «Non mi aspettavo una presenza così calorosa. Nessuno è insorto di fronte al fatto che io sia venuto qui a Brescia, com’è invece accaduto a Sanremo. Oggi si usa la parola divisivo per definire chi dice le cose che pensa: in questo caso sono contento di esserlo», è l’esordio di Vannacci che fedele al personaggio non viene meno ai principi del suo «mondo al contrario».

La guerra

Su guerra in Ucraina, Europa, immigrazione è il Vannacci che ti aspetti, Sull’inizio dei colloqui di pace a Riad per la guerra in Ucraina, il pensiero del generale è chiaro. «È fuori dubbio che ci sia un aggredito e un aggressore – sottolinea –. Che l’Ucraina abbia pagato il prezzo più alto. Ma dopo tre anni di guerra bisogna cambiare strategia. L’Europa è stata la prima ad essersi schierata contro la negoziazione. Oggi tutti si disperano perché non sono coinvolti nei colloqui di pace. Macron, un fallito, insorge, e convoca un vertice. Ci hanno ubriacato con il concetto della pace giusta, ma l’unica via è una pace ragionevole».

L’Europa

Boccia senza se e senza ma «l’Europa che ci hanno venduto fino ad oggi, che ci ha reso più poveri e instabili. Bisogna cambiarla dall’interno. Deve tornare l’Europa dei popoli e delle identità che sono state cancellate. Lo ius soli e lo ius scholae vanno a minare l’identità che abbiamo ricevuto dalla nostra famiglia».

L’immigrazione «di per sè non è negativa – dice –. Diventa un problema quando cambia il paradigma. Chi arriva in un Paese deve adeguarsi alla cultura del posto. Nella nostra follia europea siamo noi che dobbiamo rinunciare alle nostre radici per essere più accoglienti nei confronti di chi viene da noi. Noi importiamo l’immigrazione dei disperati ed esportiamo quella di qualità. Siamo arrivati al punto di non ritorno. Che la criminalità sia direttamente connessa all’immigrazione illegale e clandestina è un dato di fatto. Bisogna far rispettare le regole e rimpatriarli». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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