Luca Ruggeri del soccorso alpino: «Neve instabile e pericolosa»

La montagna è luogo bello, che suscita emozioni in ogni stagione e momento della giornata e che cambia di continuo scenario. Proprio per questo piace. Ma la montagna è anche insidiosa, pericolosa e acerba per chi non la conosce bene. Lo è ancora di più in inverno. Servono regole, conoscenze, capacità di valutazione. Ce ne parla Luca Ruggeri, neo responsabile della Quinta delegazione bresciana del soccorso alpino.
Quale è la prima cosa da fare prima di andare in montagna in questo periodo?
A causa delle ultime intense precipitazioni nevose, le condizioni in quota del manto nevoso non sono stabili. Da diversi giorni il Bollettino valanghe riporta un pericolo 3 marcato in tutta la nostra zona. Per questo, prima di partire, è obbligo consultare il Bollettino, scegliendo itinerari adeguati.
Prima degli strumenti tecnici, c’è però la valutazione umana…
Ci deve sempre essere, prima e durante tutto il percorso, una valutazione attenta locale, sul posto, costante. Una capacità di valutare le varie situazioni e decidere di rientrare se non sono presenti le condizioni di sicurezza. Il rischio valanghe va valutato caso per caso, a esempio la presenza di vento, di cumuli o canaloni rende tutto ancora più pericoloso. Bisogna essere in grado di capire e decidere. Alla base degli incidenti in montagna ci sono sempre errori di valutazione. E poi, è scontato, un’adeguata preparazione fisica e mentale.

Dal punto di vista della strumentazione, cosa serve?
Continuiamo a dirlo: arva, pala e sonda sono alla base di ogni uscita, anche quando c’è pericolo minore. Ma poi bisogna anche essere capaci di usarli. Sono, tra l’altro, un obbligo di legge, ma bisogna continuare a incentivarne l’utilizzo: l’obiettivo è che il cento per cento degli scialpinisti e dei fruitori della montagna in inverno indossino un l’arva e siano capaci di usarla, diversamente ha poco senso portarla con sé.
E poi ci sono i professionisti della montagna…
Sempre, in caso di qualsiasi dubbio, sarebbe consigliabile rivolgersi a chi in montagna ci lavora, è esperto e preparato ad affrontarla. Un’informazione in più sullo stato dei luoghi, sui percorsi più sicuri, non fa certo male.
Il soccorso alpino interviene in caso di incidenti, ma fa anche attività di prevenzione?
Non è la nostra principale attività, ma facciamo sempre giornate informative, di sensibilizzazione e prevenzione, come «Sicuri sulla neve», ma anche incontri nelle scuole. In questi mesi siamo al lavoro con i più giovani: è in corso un’attività nelle classi della Valtrompia.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.