Una squadra bresciana cerca il coltello che ha ucciso Sharon Verzeni
Quando c’è qualcosa da trovare, un’arma del delitto o comunque un oggetto di metallo, i carabinieri chiamano loro. Sono esperti nella ricerca di ordigni bellici, maestri nell’utilizzare magneti e metal detector. Di solito operano nei boschi, lungo i vecchi fronti di guerra, là dove c’erano trincee e postazioni militari.
Le ricerche
Questa volta sono al lavoro in ambiente urbano, a battere le strade di Terno d’Isola attorno a via Castegnate, dove è stata uccisa Sharon Verzeni. «Siamo stati contattati dai Carabinieri di Bergamo. Non è la prima volta. Quando c’è da cercare qualche oggetto metallico, che sia l’arma di un delitto o qualche altro elemento utile alle indagini, garantiamo volentieri il nostro contributo. Siamo qui a fare il nostro dovere». Parole di Paolo Campanardi, 36enne di Toscolano Maderno, conosciuto dal grande pubblico come Gibba, il protagonista del format Metal Detective targato Discovery.
La squadra
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Campanardi, anima del Mu.Re, il Museo Recuperanti 1915-1918 Alto Garda Bresciano allestito in via Benamati a Maderno, è l’esperto che coordina la squadra incaricata dalla Procura di Bergamo per la caccia all’arma del delitto dell’omicidio Verzeni. «Al lavoro - dice Campanardi - siamo in cinque del Mu.Re. Con me ci sono un altro gardesano, un ragazzo di Verona e due di Modena. Non posso aggiungere altro». Gibba e compagni scandagliano con i loro metal detector siepi, cespugli e anfratti, setacciano cortili, scrutano all’interno dei tombini.
Il Gruppo Ricerca
Il Gruppo Ricerca, che ha dato vita al Mu.Re, è stato costituito nel 2015 da Campanardi e Dennis Bonometti, anche lui di Toscolano. I componenti del sodalizio, armati di metal detector, scandagliano i fronti di guerra dell’arco alpino recuperando armi, munizioni, elmetti, gavette e un’infinità di oggetti che raccontano la quotidianità della guerra.
La loro professionalità è riconosciuta da Procure e forze dell’ordine, che più volte li hanno ingaggiati per la ricerca di un’arma del delitto. «È già successo in tre o quattro casi - conclude Campanardi -, per noi è un onore dare una mano in queste circostanze». Di solito fanno luce sui misteri della storia, come quando trovarono 8 piastrine di soldati Usa «missing in action». Questa volta sono chiamati a dare un contributo alla risoluzione di un caso di stretta attualità.
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