Una mostra che unisce fotografia, poesia, video e musica per i 50 anni dalla strage di piazza Loggia
Nel novero delle numerose iniziative per la commemorazione dei cinquant’anni dalla strage di Piazza della Loggia rientra anche una mostra multimediale che unisce fotografia, poesia, video e musica: si intitola «Gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano. Brescia, luglio 1974 - maggio 2014» e si terrà nelle Sale Neoclassiche di Mo.Ca., il centro per le nuove culture in via Moretto 78, dal 3 maggio al 2 giugno 2024, con ingresso libero (mar-sab 15-19, domenica 10-12 e 15-19).
Il titolo è la citazione di un album degli Area, gruppo prog-rock, e racchiude bene il sentimento dell’esposizione secondo l’ente organizzatore, ovvero Fondazione Luigi Micheletti, con il patrocinio di Casa della Memoria, Fondazione Clementina Calzari Trebeschi e Comune di Brescia (oltre al contributo di Fondazione della Comunità Bresciana). L’autore delle fotografie è Franco Rivetta: ha selezionato dal suo corposo archivio 80 immagini in bianco e nero, «quelle che meglio documentano la Brescia degli anni Settanta tra pubblico e privato», spiega. «Il lavoro è nato durante la pandemia. Chiuso in casa, ho ripreso in mano una scatola piena di negativi dimenticati e ho scoperto che gran parte delle foto - più di 2000 - riguardavano il periodo immediatamente successivo alla strage arrivando fino al Duemila. Il tema diffuso erano la tragedia, le reazioni, le emozioni e i comportamenti che ne sono derivati. Volevo rendere accessibile questo pezzo di storia, visto che appartiene a tutti e visto che molte delle foto riguardano eventi pubblici». Ha quindi messo insieme un racconto vivido che trasmettesse le sensazioni e l’arrabbiatura di chi ha vissuto il momento e ciò che è accaduto dopo, «che è coinciso con la nostra età giovanile e adulta».
Tre blocchi
L’iniziativa si suddivide in tre blocchi. L’aspetto fotografico (l’editing è di Gino Ferri) si correda con i testi e le poesie di Fabio Petromer, che raccontano l’evoluzione del pensiero attorno alla strage; l’attualizzazione è invece affidata a un video-podcast composto da foto, musiche e colori ideato da Mario Costa e Patrizia Forchini. «Il filo conduttore scelto», anticipano i due, «sono i volti, legati dai colori. La struttura è divisa in sei episodi corrispondenti a sei tonalità».
Petromer ha dunque curato i testi e le poesie. «Apprezzo la multimedialità dell’approccio, novità assoluta che riesce davvero a convogliare le forze emotive. L’intento dei miei testi è aggiungere una parte di umanità al racconto, per descrivere le emozioni e le sensazioni di vita vissuta di noi ragazzi di sedici, diciannove anni. È diverso da ciò che scrivo attualmente: per questo ho rivangato materiali che avevo messo da parte per cinquant’anni. Li ho trovati molto attuali». Rispetto all’usuale cronaca politica e alla filosofia scritta attorno alla strage di Piazza Loggia, dice, «troverete lacrime, sorrisi, dolori e tutto ciò che è davvero stato vissuto in quel momento e negli anni successivi».
Catalogo
A disposizione del pubblico c'è anche un catalogo edito da Compagnia della Stampa e acquistabile al prezzo di 20 euro.
«Gli anni Settanta sono dipinti solo come gli anni di piombo, ed è vero, c’è una striscia di sangue spaventosa, ma secondo noi sono stati anche anni di partecipazione, cambiamento e democrazia. La mostra e il catalogo raccontano dunque tutto questo», spiega il direttore di Fondazione Micheletti Giovanni Sciola. Il catalogo è diviso per aree tematiche (scioperi, assemblee, teatro di strada…) e il fil rouge è «la partecipazione agli eventi pubblici, centrali o periferici, che finalmente videro la viva presenza delle donne».
Il corpus delle fotografie di Franco Rivetta verrà quindi donato alla Fondazione Micheletti a fini di ricerca.
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