Uccise il marito, si attende la perizia psichiatrica su Raffaella Ragnoli
Lei ha sempre sostenuto di aver temuto per suo figlio, di aver avuto paura che lo potesse uccidere. Ha giustificato così le coltellate che ha vibrato contro il marito e che lo hanno ucciso. Ha raccontato che per lei negli ultimi mesi del 2022 la situazione in casa era diventata insostenibile con il marito, «aggressivo, omofobo e razzista» che era diventato sempre più violento da quando, dopo un infarto, aveva cominciato a bere parecchio.
La Corte d’Assise ha disposto una perizia psichiatrica su Raffaella Ragnoli, la donna di 58 anni di Nuvolento che la sera del 27 gennaio del 2023, aveva ucciso a coltellate il marito Romano Fagoni, di 60 anni, per valutare se lo stress cui era sottoposta abbia inciso sulla sua capacità di intendere e di volere al momento del fatto. In aula alcuni testimoni, in particolare la figlia maggiore della coppia che da tempo non viveva più con loro, hanno riferito delle costanti tensioni all’interno della famiglia e del fatto che Raffaella non avesse mai lasciato Romano per paura che facesse male ai suoi familiari.
Quella sera però la donna aveva attivato il registratore del suo telefono. Nei file audio, spezzettati, ascoltati in aula si sente la lite tra i coniugi, manca la parte delle coltellate, e poi è registrata tutta la sequenza in cui madre e figlio si rendono conto dell’accaduto e chiamano i soccorsi.
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