Uccisa da paziente psichiatrico: una condanna e quattro assoluzioni

Condannato a un anno e due mesi Claudio Vavassori, assolti per non aver commesso il fatto Andrea Materzanini, Giorgio Callea, Annalisa Guerrini e Laura Fogliata
La Cascina Clarabella dove fu uccisa Nadia Pulvirenti - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
La Cascina Clarabella dove fu uccisa Nadia Pulvirenti - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Una condanna e quattro assoluzioni per la morte di Nadia Pulvirenti, la terapista della riabilitazione psichiatrica uccisa da un paziente psichiatrico all’interno della Cascina Clarabella di Iseo.

Condannato a un anno e due mesi Claudio Vavassori, presidente del Consiglio di amministrazione della Diogene società cooperativa e datore di lavoro di Nadia Pulvirenti. Assolti invece per non aver commesso il fatto Andrea Materzanini, direttore del Dipartimento di salute mentale di Iseo, Giorgio Callea, responsabile del Centro Psico Sociale di Iseo, Annalisa Guerrini, psichiatra e responsabile del Cps di Rovato della predisposizione del piano terapeutico individuale di El Moukhtari e Laura Fogliata, medico componente della Cooperativa Diogene.

In lacrime i genitori di Nadia. «Rende parzialmente giustizia alla povera Nadia. La condanna del suo datore di lavoro è il riconoscimento del fatto che a Nadia non erano stati dati gli strumenti per lavorare in sicurezza e nessun tipo di formazione specifica per riconoscere il rischio di aggressione dovendo lavorare a contatto con pazienti psichiatrici» commenta l’avvocato Michele Bontempi che rappresenta la famiglia della vittima.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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