Cronaca

Turismo e Cin, a Brescia l’85% delle strutture è in regola

La Redazione Web
L’obiettivo del Codice identificativo nazionale è garantire la sicurezza e la regolarità delle attività di locazione turistica, limitando l’abusivismo e tutelando gli hotel. Previste sanzioni per chi ne è sprovvisto
Per Federalberghi si tratta di «uno strumento essenziale per combattere l’illegalità» - Foto Unsplash © www.giornaledibrescia.it
Per Federalberghi si tratta di «uno strumento essenziale per combattere l’illegalità» - Foto Unsplash © www.giornaledibrescia.it
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Quasi l'80% delle strutture ricettive e degli appartamenti registrati nella banca dati nazionale ha ottenuto il Codice identificativo nazionale (Cin), fondamentale per la trasparenza e la legalità nel settore turistico. L’obiettivo è garantire la sicurezza e la regolarità delle attività di locazione turistica, limitando l’abusivismo e tutelando gli hotel, prevedendo anche sanzioni in caso di mancata conformità.

Chi ne è sprovvisto non potrà più trovare spazio sulle piattaforme come Airbnb o Booking. I siti che aggregano annunci, infatti, si sono impegnati a richiederlo e ad escludere dalle liste chi non lo fornisce. Ad oggi, sono oltre 451.000 le strutture in possesso del codice su un totale di 571.000 registrate.

Nel Bresciano

In provincia di Brescia, su 8.572 strutture registrate, 7.291 (l’85,06%) hanno ottenuto il Cin. In vetta c'è la provincia di Matera (94,10%), seguita dalla provincia autonoma di Bolzano (93,09%). In coda alla classifica si trovano invece le province di Terni (54,33%) e Trieste (55,69%). La regione leader per numero di Cin rilasciati è la Toscana (54.134), seguita da Lombardia (48.463), Veneto (48.747), Lazio (40.244), Puglia (36.720) e Sicilia (35.411).

L'appello di Federalberghi

«Il Codice identificativo nazionale è uno strumento essenziale per combattere l’illegalità e il sommerso nel settore turistico», dichiara la Federalberghi. La legge di bilancio 2025 ne rafforza l’importanza, prevedendone l’obbligo nelle dichiarazioni fiscali e nei documenti delle transazioni comunicate dai portali online.

«Invitiamo i ritardatari ad affrettarsi per mettersi in regola – sottolinea Fantini, presidente di Federalberghi –. Confidiamo che il periodo di rodaggio sia ispirato a principi di ragionevolezza, tutelando chi dimostra di aver avviato il processo per l’ottenimento del Cin».

Le sanzioni

Da oggi, le strutture sprovviste del Cin saranno soggette a sanzioni amministrative: da 800 a 8.000 euro per mancanza del Cin e da 500 a 5.000 euro per mancata esposizione o indicazione del codice negli annunci. Le stesse sanzioni verranno applicate agli intermediari e ai portali che non riporteranno il Cin negli annunci pubblicitari.

Sul portale del ministero del Turismo è possibile monitorare lo stato di avanzamento e verificare l’autenticità del Cin.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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