Truffa investimenti, il broker ha negato le accuse davanti al giudice
«Nego tutte le accuse che mi sono state mosse e sono pronto a chiarire punto su punto. Chiedo solo il tempo di leggere le ordinanze di custodia cautelare». Sono queste le parole pronunciate dal broker bresciano Marco Savio davanti al giudice nel corso dell’interrogatorio di garanzia che è stato celebrato in mattinata nel carcere di Monza dove il bresciano si trova detenuto da ieri.
L’ordinanza cautelare
Proprio per i tempi stretti tra l’arresto e l’interrogatorio – di fatto meno di una giornata – i suoi legali gli avvocati Massimiliano Battagliola e Massimo Bonvicini, non hanno potuto studiare le corpose ordinanze di custodia cautelare emesse in due distinte vicende dal Gip del tribunale di Monza e da quello del tribunale di Brescia.
Le accuse
Savio è ritenuto il promotore di una truffa da oltre sei milioni di euro. Si tratta di finanziamenti che avrebbe fatto pervenire attraverso Banca Progetto – per cui Savio lavorava – e con le risorse dal Fondo centrale di garanzia a favore delle Pmi del Mediocredito Centrale, ad un’azienda che però non aveva i requisiti, che per gli inquirenti sarebbero stati falsificati attraverso documenti contraffatti.
Dal carcere di Monza il broker bresciano si è detto pronto ad essere interrogato nei prossimi giorni per, suo dire, chiarire il quadro accusatorio.
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