Truffa bancaria, gli indagati al telefono: «Fate cinema»

Secondo le intercettazioni della Guardia di Finanza, gli indagati hanno una messa in scena per simulare attività operativa di una società che in realtà è una scatola vuota
Una pattuglia della Guardia di Finanza - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Una pattuglia della Guardia di Finanza - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

In una conversazione intercettata dalla Guarda di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Monza sulla truffa bancaria che ha coinvolto Banca Progetto (che si è detta vittima), emerge come gli indagati, tra cui Marco Savio, fratello del magistrato antimafia Paolo Savio, abbiano allestito una messa in scena per simulare attività operativa di una società che in realtà è, secondo chi indaga, una scatola vuota in un capannone affittato per la truffa a Maclodio. Truffa bancaria, arresti e

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