Treni a idrogeno, come sarà garantita la sicurezza all’impianto di Iseo

Veronica Massussi
Un incontro per fugare le paure dei residenti sul sito di produzione, distribuzione e stoccaggio
L'area di via Ninfea dove sorgerà l'impianto - © www.giornaledibrescia.it
L'area di via Ninfea dove sorgerà l'impianto - © www.giornaledibrescia.it
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Partirà a brevissimo il cantiere dell’impianto di produzione, distribuzione e stoccaggio di idrogeno per il treno della Brescia-Edolo, previsto in via Ninfea a Iseo. Per questo motivo, vista la preoccupazione dei residenti e le perplessità sul progetto Hydrogen Valley confermate dal sindaco Riccardo Venchiarutti, l’Amministrazione comunale ha convocato un incontro sulla sicurezza del sito e di tutte le attività connesse.

L’incontro

Venerdì la sala civica del castello Oldofredi era al completo. A spiegare il progetto nella sua componente sicurezza è stato Stefano Erba, tecnico di Ferrovie Nord che, per fugare le apprensioni, prima di tutto ha mostrato come in altri Paesi extra Europa, la distribuzione di idrogeno sia integrata con l’abitato e inserita nelle varie pompe di distribuzione tra gli altri carburanti.

Sono 14 i treni a idrogeno che funzioneranno sulla linea Brescia-Edolo - © www.giornaledibrescia.it
Sono 14 i treni a idrogeno che funzioneranno sulla linea Brescia-Edolo - © www.giornaledibrescia.it

«In Italia ci sono 1.500 punti di distribuzione di idrogeno e normative differenti dagli altri Paesi che mirano ad avere una maggior sicurezza, anche se l’idrogeno di per sé ha già caratteristiche intrinseche di sicurezza - ha spiegato Erba -. Inoltre in mancanza di un innesco e nella struttura di Iseo questo non ci sarà da nessuna parte, l’idrogeno non è pericoloso».

I dettagli

L’impianto di Iseo avrà quattro settori, uno dedicato alla produzione, uno alla distribuzione con tre erogatori, due ferroviari e uno stradale, uno di stoccaggio con tre blocchi bomboloni da una tonnellata e mezzo l’uno e uno per la cattura di CO2. Per separare la struttura dalle abitazioni, visto che la normativa segnala che ci devono essere trenta metri di distanza, verranno costruiti dei muri di separazione che ridurranno la distanza di quindici metri. Alcuni residenti infatti sono «angosciati» da questa vicinanza.

«Però - ha continuato Erba - nel sito saranno presenti dei sensori che rileveranno possibili incendi così come delle valvole nei bomboloni che, all’aumento della pressione interna, ne permetteranno lo svuotamento». Verranno realizzate due vasche, una per l’acqua a disposizione dell’antincendio e una di laminazione per raccolta acque. Insomma tutto il sito sarà in sicurezza e, secondo i tecnici, sarà comparabile ad una comune pompa di benzina.

Il futuro

«La stretta collaborazione con i Vigili del fuoco di Brescia, in corso dal 2022, da quando è partito il programma H2IseO Hydrogen valley, ci ha permesso di migliorare il progetto sempre in un’ottica di sicurezza - ha confermato Andrea Passarelli -. Da ottobre partiranno anche le prove dei treni sulla linea Bornato-Rovato, prima di percorrere la Iseo-Edolo».

I treni a idrogeno acquistati sono quattordici e quaranta gli autobus perché il progetto non è solo ferroviario, ma anche per la gomma dal momento che l’obiettivo di Ferrovie Nord è quello di eliminare i mezzi a carburante fossile.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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