Tredici pali proteggeranno le Lamette delle Torbiere dalle barche

Veronica Massussi
Sostituiranno le tre boe gialle che delimitano attualmente l’area «acquatica» della Riserva, senza comunicare il divieto d’accesso
Sono previsti 13 pali lungo 2,5 chilometri di canneti - © www.giornaledibrescia.it
Sono previsti 13 pali lungo 2,5 chilometri di canneti - © www.giornaledibrescia.it
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Dal lago, i confini delle Lamette, l’area «acquatica» della Riserva naturale Torbiere del Sebino, sono abbastanza «aleatori»: tre boe gialle li delimitano, ma che non comunicano il divieto di accesso, che invece è vigente.

Dal prossimo gennaio, grazie al contributo della Provincia che, tramite il suo consigliere uscente Marco Apostoli, ha preso a cuore il progetto, verranno installati tredici pali, lungo i due chilometri e mezzo di canneti tra Iseo e Paratico, con relative luci e cartelli esplicativi. Nessuno potrà più dire che «non sapeva» di non dover entrare nelle Lamette, zona tutelata per la nidificazione di specie che, in tutta la provincia, si fermano solo qui: l’airone rosso ed il falco di palude.

Vantaggi

«Grazie ai 57mila euro della Provincia, che per l’ente gestore sarebbero stati insostenibili nel bilancio di quest’anno, si potrà realizzare “Un confine per la tutela delle Lamette”, così è stato chiamato l’intervento che era in animo già da tempo – ha spiegato il presidente Flavio Bonardi -. L’obiettivo infatti è quello di garantire una maggiore chiarezza e tutela all’area più delicata della Riserva. L’accesso alle Lamette è infatti vietato e si ritiene indispensabile comunicare correttamente tale divieto al fine di ridurre il più possibile l’impatto causato dall’uomo tramite la navigazione, la pesca, il kayak e altri elementi di disturbo».

Parere favorevole è stato espresso anche dall’Autorità di Bacino del lago d’Iseo, Endine e Moro, subordinato ad alcune condizioni come la dotazione di idonea luce di segnalazione notturna e la rimozione degli attuali elementi di delimitazione di confine.

Sinergie

«Il progetto è la soluzione definitiva alle attuali boe, poco visibili, che richiedono interventi di riposizionamento e saltuariamente si sono staccate e sono state trasportate dalle correnti d’acqua all’interno del canneto, proprio per i diversi livelli a cui è soggetto il lago d’Iseo. Inoltre i pali saranno circondati da fascine di legno per la riproduzione dell’ittiofauna, nello specifico il pesce persico. I lavori partiranno presumibilmente a gennaio, compatibilmente con l’affidamento dei lavori e il periodo della nidificazione», ha affermato Nicola Della Torre, direttore dell’ente.

«La Provincia di Brescia si ritiene soddisfatta del progetto proposto e della collaborazione tra i due enti per il raggiungimento dell’obiettivo comune di salvaguardia della biodiversità», ha detto il consigliere delegato uscente Marco Apostoli. La presentazione del progetto si è svolta a Corte Franca, uno dei tre Comuni gestori della Riserva insieme a Iseo e Provaglio. «I Comuni che fanno parte dell’ente Riserva credono nel rilancio e nella valorizzazione che si sta realizzando per consentire di lasciare alle nuove generazioni un luogo che mette al centro la biodiversità», ha concluso Anna Becchetti, sindaca di Corte Franca.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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