Trecento km e nove tappe per una staffetta «InSuperAbile»
L’accoglienza è quella riservata agli sportivi che fanno ritorno a casa con importanti medaglie al collo. Perché la cosa che non può mai mancare nello sport a qualsiasi livello non è la vittoria, ma la passione messa per raggiungere l’obiettivo.
Ed è così che l’entusiamo per l’arrivo di InSuperAbile, la staffetta dell’inclusione, è incontenibile: «È molto emozionante arrivare a Brescia quest’anno – ha detto Mariella Faustinoni, referente del progetto per Rosa Running Team e Lamu – ed essere abbracciati da tutte le persone che si sono alternate durante il cammino, che ci hanno fatto compagnia e che ci hanno spronato nei momenti di grande stanchezza. Torniamo sempre arricchiti da questa esperienza: riceviamo tantissimo e tutte le volte, dimenticata la fatica, vorremmo subito ripartire. Ringrazio tutti per la fiducia che hanno riposto in noi. Gli imprevisti ci sono stati, ma li abbiamo fronteggiati molto bene».
Obiettivi
A partecipare alla quarta edizione della staffetta 42 camminatori e una ventina di ciclisti: 300 chilometri, 9 tappe, o lungo la via del fiume Oglio. L’idea nasce nel 2020 da un progetto del dott. Gabriele Rosa, presidente dell’Associazione Lamu e ASD Rosa Running Team, con l’obiettivo di trasmettere un importante insegnamento sociale: il movimento corretto e supervisionato può essere un modo per prevenire e rallentare i sintomi di numerose patologie e può essere un supporto psicologico per persone con disabilità fisiche e cognitive.
InSuperAbile, infatti, viene organizzato in collaborazione con altre due associazioni bresciane: Se Vuoi Puoi e PedalAbile: fra le associazioni che quest’anno hanno partecipato alla marcia c’è il Centro Bresciano Down, La Nuova Cordata e Clarabella.
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