Travolto dal trattore, uomo morto schiacciato a Darfo

Giuliana Mossoni
È accaduto attorno alle 13 in via Ramus, una strada di campagna parallela alla Ss 42. La vittima si chiamava Roberto Tosini, aveva 72 anni ed era residente a Montecchio di Darfo
Darfo, muore travolto dal trattore
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Una tragica fatalità, una stradina percorsa chissà quante volte in passato senza che nulla succedesse. Fino a oggi, quando il suo trattore lo ha schiacciato, uccidendolo sul colpo. Roberto Tosini, pensionato di 72 anni residente a Montecchio di Darfo, subito dopo il pranzo, si era messo alla guida del suo mezzo agricolo. Si trovava sulla via Ramus, sul ponticello che permette di oltrepassare il canale idroelettrico e di raggiungere l’area agricola prati sull’altra sponda, in località Morti, proprio a fianco del canale e della strada statale 42, quando si è consumata la tragedia.

L’incidente

Mancavano pochi minuti alle 13.30, Tosini ha affrontato una curvetta per imboccare il ponticello e, con tutta probabilità, a causa di una manovra sbagliata, una delle ruote di sinistra del trattore ha urtato un cordolo laterale, facendolo sbalzare dal mezzo. Il pensionato è caduto a terra ed è stato investito dal mezzo, che aveva ancora la marcia inserita, restandone schiacciato dal peso. Un automobilista di passaggio sulla superstrada, che ha visto la scena, ha fatto scattare l’allarme e sul posto, in via Ramus, è arrivata un’ambulanza di Camunia soccorso, i Vigili del fuoco, la Polizia stradale e i tecnici dell’Ats Montagna. Per l’uomo, nonostante la tempestività dei soccorsi, non c’era purtroppo già più nulla da fare. Per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto è al lavoro la Stradale, che ha anche visionato i filmati di una vicina telecamera di videosorveglianza.

  • L'incidente mortale a Darfo
    L'incidente mortale a Darfo - © www.giornaledibrescia.it
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La vittima

Roberto Tosini viveva nella frazione di Montecchio, all’ingresso del paese, sulla strettoia nella zona centrale, in via Papa Giovanni, con la moglie. Dopo la pensione, non si era mai fermato, ogni giorno faceva qualcosa, un lavoro agricolo, il taglio della legna, qualche attività edile per aiutare gli amici. Anche oggi, subito dopo aver mangiato, era salito sul trattore per sbrigare qualche faccenda.

In paese tutti lo conoscevano e lo descrivono come una persona mite, semplice e tranquilla, che si dava sempre un gran da fare. «Una brava persona, sempre al suo posto, gentile e disponibile» lo ricorda una conoscente. Oltre alla moglie, lascia nel dolore i figli Paolo e Luca. La salma è stata restituita alla famiglia nel pomeriggio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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