Travolto in moto, chi era il «Kaimano» Federico Troletti

L’ultima bracciata della vita non è stata nell’acqua amica del suo lago d’Iseo: ma in quella corsia grigia e dura di asfalto, all’ultimo chilometro della SP 510, il Kaimano buono della Valle Camonica non è più riemerso. Poliziotto per mestiere, atleta per scelta, appassionato di nuoto, il 48enne di Cividate Camuno aveva anche costituito un gruppo sportivo che portava il suo nome.

Federico «Denver» Troletti, ha colto tutti di sorpresa anche stavolta: come nel 2011, quanto attraversò a nuoto in 15 ore i 54 chilometri del Lago di Garda da Riva fino alla spiaggia di Rivoltella, a Desenzano. E ancora, l’anno dopo, con i 60 chilometri nuotati nel Lago Maggiore quando conquistò un nuovo record e si meritò l’ammirazione di mezza Italia. Da lui, ci si poteva aspettare qualunque cosa, ma non che se ne andasse per sempre morendo in strada, sulla terraferma, a due passi da casa, in un pomeriggio di inizio primavera.

Federico Troletti aveva un talento indiscusso e ha conquistato la gente per le sue qualità di atleta e la sua energia nel dedicarsi agli altri: ogni traversata in solitaria diventava l’occasione per inventare nuotate aperte a tutti, come furono il giro di Montisola a nuoto, il «Moro Lake Swim Challange», la Lovere-Pisogne, la «Sarnico-Pisogne Swim» e il «Tuffo della Befana» al Lago Moro cominciato come uno scherzo e continuato come un grande successo.

Proprio lui che ad ogni intervista ripeteva che «ogni persona deve provare ad abbattere il concetto di impossibile», stavolta lascia nella testa e nella bocca di tutti una sola parola: impossibile. Lo piangono i suoi cari, i colleghi della Polizia Stradale e lo ripetono gli amici con centinaia di messaggi lasciati sul web. Addio Federico, gigante nello sport e nella vita.