«Trattami bene», un romanzo e uno spettacolo sulla violenza psicologica
Parte tutto dalle parole, riflesso del nostro pensiero spesso istintivo e ancestrale. Le violenze che diventano pugni, calci e botte sono l’apice di un atteggiamento che non lascia segni sulla pelle, ma che produce gli stessi danni.
Lo racconta con il romanzo «Trattami bene» l’autore bresciano Alessandro Lucà: «Spesso noi uomini sottovalutiamo le parole che diciamo – ha detto lo scrittore – perché tutti siamo cresciuti in una società che ha tollerato un certo tipo di linguaggio. Anche non volendo tutti abbiamo usato termini scorretti. Il libro parte da me, dalla riflessione che ho fatto con me stesso e sull’esigenza di cambiare le cose».
E per cambiarle al meglio, come spesso si dice, bisogna partire dai giovani che non sono estranei a queste situazioni, malgrado le nuove generazioni siano più attente all’argomento. Da qui l’idea di coinvolgere anche gli studenti del liceo classico Arnaldo attraverso una performance teatrale: «Non si penserebbe, ma tanti giovanissimi vivono relazioni tossiche – ha commentato la docente Lidia Dalla Bona, insegnante di greco e latino e referente del laboratorio teatrale –. Per questo abbiamo deciso di affrontare con i partecipanti del nostro corso un tema così importante».
Lo spettacolo, che vede la partecipazione degli studenti Nina Bertelli, Teresa Pignataro, Aurora Ajrizaj e Simone Ciravolo, sarà in tournée a novembre: primo appuntamento l’1 ottobre all’interno degli appuntamenti di Librixia nella sede di Confartigianato.
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