Trasporto, firmati due protocolli sulla sicurezza in Prefettura

Il primo riguarda la sicurezza del personale e dei passeggeri, il secondo mira a prevenire, controllare e contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa nella linea T2 del tram
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Due protocolli sulla sicurezza ratificati questa mattina in Prefettura alla presenza delle istituzioni civili, militari e dei soggetti interessati da questi interventi, dai gestori del trasporto pubblico ai sindacati passando per l'ispettorato territoriale sul lavoro. Ad aprire l'incontro è stato proprio il prefetto Andrea Polichetti che, ha presentato il contenuto dei due accordi.

Trasporto pubblico

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Il primo riguarda il trasporto pubblico urbano ed extraurbano, in modo particolare la sicurezza del personale e dei passeggeri. Sicurezza che è garantita attraverso l'implementazione delle telecamere nelle stazioni e a bordo dei mezzi, con la possibilità ora da parte dei carabinieri di accedere in presa diretta alle immagini della metropolitana, come già succede per Polizia locale e Questura.

La linea T2

Il secondo protocollo riguarda invece la legalità e trasparenza per la realizzazione della nuova linea tram T2 Pendolina-Fiera (opera da 426 milioni di euro) per prevenire, controllare e contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa. «Si parte con delle verifiche estese a tutta la filiera dei soggetti che partecipano alla realizzazione dell'opera – ha aggiunto il prefetto – che hanno potere di gestione. Questi soggetti verranno sottoposti a controlli antimafia, significa verificare una serie di requisiti soggettivi. Nel caso emergessero delle irregolarità con la sottoscrizione del protocollo cessa il rapporto di impresa».

La banca dati

Un altro aspetto importante è la banca dati dell'opera, che viene messa a disposizione delle forze di polizia che hanno già un tavolo in Prefettura per vigilare su questi aspetti. La banca dati viene alimentata anche con una serie di informazioni sulla filiera delle imprese impegnate nei lavori. Una sorta di screening dinamico di ciò che succede all'interno del cantiere. La banca monitora anche il flusso di manodopera così da fare luce sugli operai irregolari e di conseguenza prevenire possibili incidenti sul lavoro. «Perché la sicurezza è soprattutto quella dei lavoratori e purtroppo, tragedie come quella di Firenze ci devono fare riflettere su questo tema e purtroppo noi a Brescia sul tema degli infortuni sul lavoro siamo ancora il fanalino di coda», hanno detto i sindacati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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