Trasporti in Valsabbia, una donna: «Insultata perché volevo tornare a casa»

Ubaldo Vallini
Oltre a questo episodio di sabato sera, si moltiplicano anche in Valle Sabbia le segnalazioni in merito a disservizi dei mezzi pubblici, a partire dalle corse mancate e soppresse dei pullman
Studenti alla fermata del pullman
Studenti alla fermata del pullman
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«Su un pulmino scalcinato arrivato fuori orario voleva caricare solo i viaggiatori per la fermata di Vestone, così da infilarsi in tangenziale e fare più alla svelta. Io, che dovevo scendere a Sabbio Chiese, ho preteso il percorso che mi avrebbe portato a casa e mi sono sentita insultare. Diceva anche che mi avrebbe buttato giù dal pullman. Se non ci fossero stati alcuni studenti a difendermi, forse l’avrebbe fatto per davvero»: il racconto, riferito a sabato sera, è quello di una donna che ogni giorno per lavoro torna in Valsabbia da Salò.

«Sono abituata alla soppressione arbitraria delle corse, come è accaduto anche martedì scorso, per questo ogni sera salgo da Salò ai Tormini dove ci sono più possibilità di risalire la valle – prosegue la donna –. Mai, però, mi sarei aspettata di essere aggredita da un autista che non voleva fare il suo dovere».

Si moltiplicano, anche in Valle Sabbia, le segnalazioni in merito a disservizi nella gestione del trasporto pubblico. E non sarebbero solo le corse mancate – e non segnalate nemmeno sul sito di Arriva – il problema. In particolare, ma reperire fonti è difficile senza un contenitore trasparente dove poterle visionare, riferiamo di quelle verificatesi nell’ultima settimana alla fermata dei Tormini, a Roè Volciano, punto nevralgico della rete valsabbina. Persone di tutte le età costrette ad attendere ore a causa della soppressione delle corse, o costrette ad arrangiarsi altrimenti.  A volte i diretti interessati scrivono ad Arriva chiedendo conto del disservizio, senza però ottenere risposta alcuna.

Il fenomeno esplode e va avanti settimane intere, soprattutto quando iniziano le scuole e le corse dovrebbero essere integrate con quelle adatte agli studenti. «Martedì scorso mio nipote avrebbe dovuto salire ai Tormini sul bus delle 19.40, che però non è passato – ci ha raccontato una nonna di Vestone –. Non essendo a casa i genitori il ragazzo ha dovuto attendere la corsa delle 21.20, al buio, a una fermata che la stessa agenzia considera pericolosa».

Lo stesso è successo martedì una donna di Vobarno, che peraltro necessita di appoggiarsi ad un bastone: non vedendo arrivare il pullman si è incamminata verso casa a piedi. Che vuoi che siano cinque chilometri. Alcuni sindaci valsabbini avrebbero provato a consultare Arriva, con scarsi risultati, sembra. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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