Tra il lago e le Torbiere sono stati catturati 135 pesci siluro

Flavio Archetti
È il bilancio da gennaio a oggi del maxi piano che mira a preservare i pesci del bacino come tinca, salmerino, anguilla, scardola e alborella, minacciati dal predatore
La cattura dei pesci siluro
La cattura dei pesci siluro
AA

Il secondo anno consecutivo di battute di pesca al siluro ha dato buoni risultati, anche se il problema è lontano dall'essere risolto e secondo gli esperti «ci vorranno ancora anni». Da gennaio a oggi comunque gli otto pescatori professionisti impegnati nel compito, a cui si sono aggiunti i sub di Iseo e l’impresa Graia, ne hanno catturati e prelevati dall’acqua del lago e della Riserva delle Torbiere 135 esemplari, per un peso complessivo di 14 quintali e mezzo. I più piccoli avevano una stazza di 8-10 chili, i più grandi di 50 chili. I 14 quintali e mezzo di quest’anno si aggiungono ai 15 quintali dell'anno scorso, per un totale che ormai si aggira sulle 3 tonnellate.

Perché i siluri vanno pescati

«L’obiettivo – come raccontato dal presidente della Riserva, Flavio Bonardi – è favorire la ricolonizzazione delle acque sebine da parte delle specie originarie del lago, in crisi di presenza per tinca, salmerino, anguilla, scardola e alborella anche (ma non solo) per la numerosa presenza dei siluri».

Il lavoro è iniziato lo scorso inverno nelle vasche delle Torbiere con gli interventi di elettrostordimento effettuati dall’impresa Graia, ed è continuato in primavera con la battute dei pescatori e dei sub. Quest’anno – secondo uno dei pescatori impegnati nelle catture – si starebbe «notando una riduzione delle taglie degli esemplari pescati, segno che quelli grandi, che mangiano di più, potrebbero essere diminuiti».

Dove e come

Le zone dove si è insistito maggiormente sono le rive, da Sarnico a Sulzano. Per trovare una maggior concentrazione del predatore i pescatori l’hanno atteso nelle aree di riproduzione degli altri pesci, prima dei lucci, poi di persici e sardine, che vengono attaccati soprattutto nei momenti di frega e deposizione delle uova.

Gli interventi di cattura sono previsti in tre anni, dal 2023 al 2025. A finanziarli, con 90mila euro, è stata la Regione grazie al lavoro in sinergia tra l'ex presidente della Riserva Gianbattista Bosio e il consigliere regionale Diego Invernici. Con queste risorse sono stati pagati la ditta e i sub, ma anche acquistate reti a maglia larga (80 millimetri) per centinaia di metri, che garantiscono la fuoriuscita di altre specie di taglia più piccola che ci finiscono dentro.

«A questo punto – ricorda il presidente Bonardi – diventa determinante che al triennio ancora in corso, che terminerà l’anno prossimo, venga dato seguito con un nuovo finanziamento, per non vanificare il grande lavoro di eradicazione fatto fino a oggi. Interromperlo significherebbe consentire ai siluri di riprendere a moltiplicarsi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo
Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.