Tpl: i fondi sono solo una parte del problema

Si ritorna all’origine del problema: la carenza di organico e l’emergenza (inedita in queste proporzioni) di lavoratori addetti alla guida degli autobus
Un autista - © www.giornaledibrescia.it
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Solo pochi giorni fa, durante una visita sulla sponda bresciana del Garda, l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile Franco Lucente ha annunciato lo stanziamento di 71,5 milioni di euro all’Agenzia del Tpl di Brescia per il 2024 «per offrire servizi puntuali e all’avanguardia. Il nostro impegno è sostenere il trasporto moderno ed efficiente, essenziale in località dall’alto valore turistico come il Garda».

E a questi si sommano i circa 3,5 milioni di euro appena previsti da una delibera della Giunta Regionale per far fronte ai rincari dei costi di carburante ed energia registrati nel 2022 in favore degli operatori. Una buona notizia, che però cambia di poco il complesso scenario del servizio in provincia, dove da tempo si parla di uno squilibrio dei fondi rispetto ad altre zone della Lombardia, a fronte di una provincia particolarmente estesa.

«Ma lo squilibrio esiste sull’intera filiera, perché anche la Lombardia riceve meno fondi di quelli che dovrebbe ricevere dallo Stato - spiega il presidente dell’Agenzia del Tpl di Brescia Giancarlo Gentilini -, che invece fa una scelta a vantaggio del trasporto su ferro. Ci rendiamo conto che la metropoli e i territori sparsi hanno dei bisogni, ma Brescia ha entrambe le complessità e ci sentiamo di dire che avremmo bisogno di maggiori risorse».

Non è solo questione di soldi, però. Perché «anche se oggi mettessero più soldi sul Tpl, non saremmo in grado di spenderli. I mezzi si possono comprare, ma gli autisti no».

E si ritorna all’origine del problema: la carenza di organico e l’emergenza (inedita in queste proporzioni) di lavoratori addetti alla guida degli autobus. «Oggi alcune aziende stanno riuscendo a compensare una parte di queste carenze ricorrendo a strategie esterne, ma già esiste un problema generalizzato sull’età degli autisti. Molti dipendenti stanno infatti arrivando all’età pensionabile e nei prossimi anni, anzi già nei prossimi mesi, la situazione diventerà ancora più complessa».

Chi ha provato a portarsi avanti è il gruppo Brescia Mobilità, che già nel 2023 ha proposto un bando finalizzato alla creazione di nuovi posti di lavoro e all’ampliamento della propria squadra di autisti di autobus. In aggiunta al tradizionale bando per la selezione di autisti già in possesso di patente D e CQC, ne è stato infatti pubblicato uno nuovo dedicato a chi vorrebbe intraprendere questa professione ma non possiede ancora le certificazioni necessarie.

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