Torre Tintoretto, la Regione vuole vederci chiaro
A un anno dallo stallo, tutto resta ancora fermo in via Jacopo Robusti 90.
Scomparsa la Torre Tintoretto, nulla è sorto al suo posto. E quelle sei palazzine per 270 alloggi a prezzi popolari restano un miraggio.
Le gare
Redo, la società che ha acquistato il mostro edilizio all’asta dall’Aler nel 2021 a 1,3 milioni di euro (una perizia delle Camera di commercio l’aveva valutata 15) avrebbe dovuto avviare le gare per i lavori entro il 31 dicembre del 2023 – conditio sine qua non per ricevere i 17,3 milioni di euro del Fondo opere indifferibili (Foi) erogati nell’agosto precedente dal Ministero delle infrastrutture a copertura degli extracosti indotti dal caro-materiali.
Ma gli appalti non sono stati indetti e più di un terzo dei finanziamenti da 42,4 milioni di euro che la Loggia contava di mettere sul progetto borgo Tintoretto sono andati perduti.
La richiesta della Regione
Ora Regione Lombardia vuole vederci chiaro, come conferma l’assessore alla Casa e Housing sociale Paolo Franco: «Vogliamo capire meglio come siamo arrivati a questo punto, perché non avere più disponibili sul territorio lombardo 17 milioni di euro, benché si tratti di un’operazione legata all’Amministrazione comunale di Brescia, cambia tutto per un progetto importante come quello del borgo Tintoretto».
Al momento il progetto è coperto per soli 25 milioni di euro, ma potrebbero esserci spazi di manovra per riempire quel buco finanziario. L’assessore Franco ha già incontrato la sindaca Laura Castelletti e ha intavolato una discussione con la Loggia per «capire se si riescono a recuperare quei fondi persi. La Regione si rende perciò disponibile ad analizzare tutte le modalità per recuperare quei fondi persi».
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