Torre dell’acquedotto addio: cambia l’orizzonte di Capriano
Lunedì cambierà l’orizzonte del paese, lo skyline per dirla all’inglese: guardando in direzione del Montenetto, infatti, gli abitanti di Capriano e coloro che passano in questo angolo di provincia famoso per le cantine, le osterie e le passeggiate, non vedranno più la torre piezometrica che dal 1972 domina questa parte della Bassa.
Il 18 novembre sarà il primo giorno di demolizione del vecchio acquedotto che era lì, inutilizzato, da ben 32 anni. E dopo 52 anni dalla costruzione lo sguardo potrà andare oltre, senza cozzare contro quel «fungo» che un tempo era sinonimo di modernità, ma che ora era relegato al ruolo di ingombrante e inutilizzata opera pubblica.
Il vecchio acquedotto era stato realizzato, su un terreno privato, nel lontano 1972, quando la tecnologia non offriva tutte le soluzioni disponibili oggi e l’acqua arrivava nelle case dei cittadini anche, e soprattutto, grazie alla forza di gravità. Ergo: più in alto era l’acquedotto, più era la potenza e la quantità di acqua che arrivava nelle case degli utenti.
In disuso
Siccome a Capriano avevano il Montenetto, la scelta di realizzare l’acquedotto lassù era scontata: massima efficienza col minimo sforzo. Con gli anni la tecnologia è cambiata: quella torre piazzata là sul monte ha smesso di essere utilizzata vent’anni dopo la sua entrata in funzione, sostituita da sistemi più moderni ed efficienti. Era il 1992. L’acquedotto, però, è rimasto lassù sul monte, come una cattedrale nel deserto. E come tutte le cattedrali in disuso, anche per lui è iniziata la fase di deperimento.
«Dopo tanti anni - spiega il sindaco Stefano Sala -, quella vecchia struttura che ancora campeggia sul Montenetto aveva cominciato a sgretolarsi, diventando persino pericolosa, oltre che brutta da vedere. Il classico pugno nell’occhio, insomma. Così abbiamo fatto un accordo con A2A, che si è impegnata ad abbattere la torre idrica, naturalmente a spese sue, quindi senza nessun esborso da parte del Comune.
Il 18 novembre inizierà la demolizione e per fine dicembre il vecchio acquedotto, che per 20 anni ha dissetato il nostro paese, sarà solo un ricordo».
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