Torbiere, paradiso dei volatili: oltre 4.200 esemplari censiti d’inverno
Le Torbiere e il lago d’Iseo sono un importante rifugio per molti uccelli acquatici svernanti, che vi trovano spazi tranquilli dove superare la stagione fredda, o nidificare e riprodursi. Secondo l’ultimo censimento internazionale Iwc (svolto il 14 gennaio) quest’inverno c’erano oltre 4.200 esemplari, alcuni di specie rare e altri di specie numerose, che per la prima volta sono state censite anche nel tratto di fiume Oglio da Costa Volpino a Esine.
A organizzare il lavoro è stato l’ornitologo della Riserva delle torbiere, Paolo Trotti, con una squadra di esperti composta da Daniele Vezzoli, Stefania Capelli, Rossano Quirini, Cristina Azzola, Davide Facchetti, Antonio e Gianbattista Benaglio, Mirko Speziari, Emanuele Forlani, Laura Musatti, Marco Fredi, Marco Guerrini, Emanuela Marzoli e Giuseppe Platania.
Nuovo rifugio
Oltre a rilevare i volatili acquatici, gli osservatori hanno scoperto un nuovo dormitorio sul lago, che si aggiunge a quello già noto della Riserva, in cui erano presenti 120 aironi guardabuoi e 90 cormorani. La colonia più numerosa quest’inverno sul Sebino è stata quella dello svasso maggiore, con 919 esemplari (855 sul lago e 64 in torbiera), seguito dalla folaga (750 esemplari), dal gabbiano comune (661) e dal fistione turco (515). Numerosi anche i cormorani (434), i gabbiani reali (183) e i germani reali (173).
Tra quelli difficili da vedere, anche perché rari, gli osservatori hanno annotato un esemplare di piro piro piccolo, uno di moretta grigia e di tarabuso, due di moretta tabaccata, mestolone e marangone minore, e 5 di falco di palude. Come raccontato dall’ornitologo Trotti, «quest’anno si è registrato un forte aumento di presenza di fistioni turchi, gli anatidi più numerosi, arrivati a 515: l’anno scorso erano 274 e nel 2016 non andavano oltre i 35 esemplari».
Sorprese e rarità
«Una delle poche novità degli avvistamenti 2024 - prosegue - è la presenza della moretta grigia, un’anatra tuffatrice avvistata in torbiera. Il censimento dello scorso gennaio ha coinciso con la prima "trasferta" fino all’asta camuna del fiume Oglio: dal Sebino a Esine si sono rilevati 171 uccelli acquatici, di cui i più numerosi erano i gabbiani (108) e i germani reali (36). Il censimento Iwc (International waterbird census) fa parte di un lavoro coordinato che da 20 anni coinvolge tutti i Paesi europei - continua Trotti - ed è indispensabile per capire quali e quanti interventi compiere sull’avifauna per sostenerne la conservazione. I dati vengono consegnati a Ispra, che li analizza e costruisce un quadro, da cui emerge lo stato di salute o le difficoltà di sopravvivenza delle varie specie».
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