Tiro a segno, torna in campo l’Arpa: nel mirino dei rilievi c’è ancora il rumore

Enrico Giustacchini
Il Tar ha di nuovo dato ragione al Comitato. Il sindaco: «Va spostato, ma non abbiamo i fondi»
L'impianto di tiro a segno di Gavardo - © www.giornaledibrescia.it
L'impianto di tiro a segno di Gavardo - © www.giornaledibrescia.it
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Il poligono di tiro a segno è finito... «nel mirino» dell’Arpa. Proprio in questi giorni, infatti, i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente stanno effettuando i rilievi tecnici per misurare il livello di rumore nell’area residenziale adiacente alla struttura.

La vicenda

A disporre gli accertamenti è stato il Comune, sulla scorta di una recente sentenza emessa dal Tar. Al tribunale amministrativo regionale aveva fatto appello un gruppo di residenti che abitano nelle case della zona, riuniti nel comitato «Cittadini sotto la Paina» e tutti ben decisi a fare valere le proprie ragioni. Quello che ha fatto scattare i controlli è, in verità, il secondo ricorso presentato dal comitato. Anche nel primo caso, i giudici della sezione di Brescia avevano ordinato al Comune di Gavardo di procedere alle misurazioni, accertamenti che però non avevano prodotto risultati ritenuti significativi ai fini di eventuali limitazioni all’attività dell’impianto.

Da qui il nuovo ricorso dei residenti. E il Tar ha dato loro ragione, giudicando che le precedenti modalità di verifica non fossero adeguate e disponendo che si dovesse effettuarne altre, ma stavolta «mediante misurazioni in continuo», ossia quotidiane, e «nel contraddittorio con le parti interessate».

Il metodo

«Abbiamo recepito la sentenza dei giudici, agendo di conseguenza - informa il sindaco Davide Comaglio -. Preciso che le modalità contestate erano state adottate autonomamente e discrezionalmente dall’Arpa, senza alcuna interferenza né del Comune né dei responsabili del Tiro a segno».

Soddisfazione per gli esiti del ricorso viene espressa dai componenti del comitato. Che tengono a precisare: «La decisione di affidarci per ben due volte al tribunale non era stata presa a cuor leggero, bensì perché si riteneva necessario avere sulla questione un parere super partes. Ciò che più ci amareggia - aggiungono - è constatare che l’Amministrazione comunale gavardese non consideri una priorità la soluzione di un serio problema di salute pubblica come quello che affligge le nostre famiglie, costrette a convivere con i rumori provenienti dal poligono che sorge vicinissimo alle abitazioni».

La proposta

«La soluzione è una sola, ossia il trasferimento dell’impianto nelle ex cave di ghiaia di Soprazocco - propone il sindaco -. Per la nuova struttura si stima però un costo che oscilla tra il milione e mezzo e i tre milioni di euro, costo insostenibile per le casse municipali. Abbiamo partecipato negli anni scorsi, con un nostro progetto, a un bando nazionale, arrivando purtroppo secondi dopo Ancona. Non appena si presenteranno altre opportunità di finanziamento, ci riproveremo. Intanto attendiamo gli esiti del rilevamento dell’Arpa, previsti a metà agosto, per capire se sussistano le condizioni per emettere un’ordinanza limitativa dell’attività del Tiro a segno».

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