Tintoretto, da Roma il sì al «trasloco» in formato mini a Sanpolino

Un compromesso che mette al sicuro 69 alloggi. Resta irrisolto il progetto Redo dei 270 previsti
La demolizione della torre Tintoretto - © www.giornaledibrescia.it
La demolizione della torre Tintoretto - © www.giornaledibrescia.it
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Al fotofinish, Roma salva Brescia. L’Alta commissione Pinqua (acronimo di Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare) riunitasi ieri, martedì 7 maggio, ha concesso il nullaosta al piano B proposto dalla Loggia per «traslocare» parte del progetto Tintoretto a Sanpolino. Il progetto in formato mini porta il timbro di Brescia Infrastrutture e se da un lato è vero che mette al sicuro 69 alloggi, non risolve il nodo Redo con la previsione dei 270 appartamenti in sostituzione della Tintoretto. 

Cosa prevede la variante presentata a Roma? La realizzazione di tre palazzine e 69 alloggi complessivi su un’area – quella situata accanto alla chiesa ortodossa, nel quartiere di Sanpolino – che occupa oltre 40mila metri quadrati, spazi verdi inclusi. Brescia Infrastrutture avrebbe garantito la conclusione dei lavori in tempo rispetto alla tagliola prevista dal Pnrr (vale a dire il 2026) prevedendo tre cantieri autonomi (uno per ciascuna palazzina), e quindi coordinati da altrettante ditte, così da procedere con i lavori in parallelo.

I lavori partiranno nei primi mesi del 2025 e la fine del cantiere è fissata per il 31 marzo 2026.

La fumata bianca a questo piano B rappresenta un compromesso tanto per Brescia quanto per Roma. La Loggia, infatti, non potrà incassare i 42,4 milioni previsti e legati al progetto Redo, ma si deve «accontentare» dei 25 milioni di euro accordati in extremis dall’Alta commissione Pinqua. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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