CronacaGarda

Tignale, le granate sono state recuperate: stop ai divieti comunali

Surfisti, sub e pescatori possono tornare in azione: area riaperta dopo l'intervento effettuato dalla Marina
Recupero delle granate - © www.giornaledibrescia.it
Recupero delle granate - © www.giornaledibrescia.it
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Dal lago sono state recuperate tre granate d’artiglieria da 5,5 pollici (140 mm di calibro) a caricamento ordinario, di fabbricazione inglese, risalenti alla Seconda guerra mondiale. Ordigni che da almeno ottant’anni giacevano sul fondale benacense antistante la spiaggetta tra il Pra’ dela Fam e il porto di Tignale, una delle zone predilette dai surfisti, che frequentano queste acque in tutte le stagioni.

Dove si trovavano

Le granate giacevano a circa 20 metri di profondità e a una distanza di una cinquantina di metri dalla costa. Non è inusuale recuperare reperti bellici dai fondali gardesani. Nel lago ci sono un’infinità di ordigni (bombe, spolette, proiettili) finiti o gettati in acqua durante la prima e, soprattutto, la Seconda guerra mondiale. Ma granate come quelle recuperate ieri mattina rappresentano un ritrovamento piuttosto insolito e raro. C’è un solo precedente: nel 2017 a Sirmione, in un vigneto, ne erano state rinvenute tre identiche a quelle ripescate ieri.

Il ritrovamento

La presenza dei tre ordigni era stata segnalata alla Guardia Costiera lo scorso 20 gennaio da un sub che le aveva notate durante un’immersione. La Prefettura di Brescia aveva quindi invitato il 10° Reggimento del Genio Guastatori di Cremona e il Nucleo Sdai (Sminamento difesa anti mezzi insidiosi) della Marina Militare a voler «effettuare opportune attività di verifica e, laddove necessario, operazioni di bonifica del fondale». Verifiche che hanno avuto riscontri positivi, mettendo in moto l’organizzazione della bonifica.

L’operazione

Recupero delle granate - © www.giornaledibrescia.it
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La Marina ha iniziato l’intervento già nelle giornate di martedì e mercoledì, con la perlustrazione dei fondali. Ieri mattina, a partire dalle 10, gli specialisti della Marina si sono quindi immersi nuovamente per il recupero vero e proprio e la consegna agli artificieri dei tre ordigni. Le operazioni si sono concluse intorno alle 12.30. A presidiare lo specchio d’acqua in cui si svolgevano le attività di recupero c’era un gommone della Guardia Costiera, mentre l’area a terra interdetta al pubblico è stata presidiata da Carabinieri e Polizia Locale. Presente anche l’assetto sanitario della Croce rossa italiana. La tre granate saranno fatte brillare la settimana prossima in una cava individuata nel territorio di Tignale.

Il Comune potrà ora revocare l’ordinanza firmata il 21 gennaio dal sindaco Daniele Bonassi, che aveva disposto la «sospensione della navigazione e il divieto di balneazione, immersioni subacquee, pesca e accesso all’area a terra sulla zona demaniale antistante il punto di ritrovamento degli ordigni». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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