Al Grande di Brescia la tecnologia aiuta chi ha difficoltà uditive

La tecnologia in aiuto dell’arte e dei suoi spettatori, anche e soprattutto per chi ha difficoltà uditive: è questo in sintesi lo scopo di «Comunicare senza barriere», il progetto promosso da Alfa (Associazione lombarda famiglie audiolesi) realizzato con il contributo della Regione Lombardia e del Governo. Il risultato di due anni di lavoro è stato presentato oggi al Piccolo Teatro di Milano, uno dei 17 teatri aderenti al progetto, dove figura anche il Teatro Grande di Brescia.
«La missione del Piccolo è l’idea del teatro d’arte per tutti e questo oggi significa per tutti i tipi di pubblico» ha spiegato il direttore generale Lanfranco Li Cauli. I teatri sono stati dotati di un sistema che, attraverso il wi-fi, permette di avere nelle proprie cuffiette o auricolari il suono pulito.
Sottotitoli
Inoltre, ha osservato il consigliere Alfa Giovanni Barin, è possibile avere sui propri device direttamente la sottotitolazione. Un elemento «che può essere molto utile anche nelle scuole e infatti – ha aggiunto – faremo formazione» per gli insegnanti. Elemento che arriverà anche al Cup del Policlinico di Milano con dei tablet dove sarà possibile leggere cosa dice l’operatore.
La presidente Alfa Emilia Tinelli Bonadonna ha sottolineato che «si tratta di sistemi che possono essere utili anche a chi da anziano inizia a sentire meno bene, ma non vuole rinunciare alla vita culturale».
Per tutti
La Regione ha organizzato un evento conclusivo del progetto il 21 maggio a Milano in piazza Città di Lombardia. Umberto Ambrosetti, ex primario del Policlinico e consigliere Alfa, chiede alla Regione di fare di più a partire dal rendere obbligatorio lo screening uditivo per i neonati: «Qui in Lombardia è al 98% ma deve essere universale, lo è già in otto regioni».
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