Te Deum, il vescovo: «La Chiesa esorta i governi a promuovere la pace»
Tessitori di speranza impegnati a promuovere intorno a noi fiducia nel futuro e coraggio nell’affrontarlo. Questa la via da seguire, l’ha indicata il vescovo Pierantonio Tremolada durante la tradizionale messa di fine anno con Te Deum di ringraziamento. E lo deve essere ancora di più nel 2025, anno giubilare nel quale il papa ha invitato a essere, appunto, pellegrini di speranza.
La sofferenza
Al santuario delle Grazie il pastore della Chiesa bresciana ha parlato delle sfide del nostro tempo.
«Se gettiamo lo sguardo all’indietro – ha detto il vescovo –, il primo pensiero non può che essere alle guerre, in particolare a quelle in Europa e nel Medio Oriente, che non sono ancora cessate. Esse purtroppo continuano, con la loro scia di sangue, con le loro vittime, molte delle quali innocenti. Altri focolai di conflitto si sono accesi sullo scenario mondiale e altri ancora si sono inaspriti. La folle logica dell’uso indiscriminato della forza come via di soluzione dei contrasti; un esercizio del potere posto a servizio di ideologie e di interessi personali, la ricerca senza scrupoli di un profitto esagerato continuano a provocare in tanti luoghi del mondo enormi sofferenze».
La Chiesa «da sempre esorta a invocare per tutti coloro che sono a capo dei governi e della Istituzioni Internazionali la sapienza che viene dall’alto e che è capace di promuovere in ogni circostanza giustizia e pace».
Immigrazione e cambiamenti climatici
Quindi l’immigrazione, «oltre alle tensioni geopolitiche, l’anno che si conclude continua a porre all’attenzione di tutti alcune sfide che permangono rilevanti, in particolare la questione sociale legata alle migrazioni e quella ambientale legata ai cambiamenti climatici. Si sente viva l’esigenza di compiere scelte lungimiranti, che vadano al di là dell’emergenza. Una progettualità che parta dalle situazioni concrete e sia capace di governare i processi, è ciò che tutti consideriamo in questo momento come necessario».
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