Tassa di soggiorno a Brescia: confronto in commissione Bilancio

Paola Gregorio
Brescia Host chiede alla Loggia di revisionare l’imposta ritenuta sproporzionata. Approvate all’unanimità le modifiche statutarie per Autostrade Centropadane
Turisti in visita al tempio capitolino - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Turisti in visita al tempio capitolino - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Ritengono l’attuale tassa di soggiorno applicata alle case vacanze e alle locazioni turistiche sproporzionata e chiedono alla Loggia di ridurla o di renderla proporzionata alla tipologia di struttura ricettiva. Sono le richieste delle 76 strutture dell’associazione Brescia Host e dei 294 cittadini che hanno siglato la petizione presentata stamattina in commissione Bilancio dal primo firmatario, Alessandro Nostro, presidente dell’associazione.

In città le strutture ricettive censite sono 495 e di queste 391 sono extralberghiere, ovvero case vacanze e locazioni turistiche che anche a Brescia sono decisamente aumentate negli anni, per la decisione dei proprietari di metterle a reddito in modo più proficuo e con meno obblighi e problematiche rispetto ad un affitto tradizionale e per l’emersione, dopo il varo di regolamenti più stringenti, degli abusivi.

«Attualmente per le case vacanze e le locazioni turistiche l’imposta di soggiorno per ospite è di 3,50 euro a notte, equiparata a quella degli hotel a 5 stelle – spiega Nostro – . Ma mentre per questi ultimi, l’incidenza sul costo è del 3,5%, per noi è del 10%. E questo determina concorrenza sleale. Il regolamento comunale dice che l’imposta deve essere proporzionata e graduale. Noi chiediamo, se non di ridurla, di renderla proporzionata. Chiediamo inoltre di la riduzione del termine di esigibilità dell’importo, che ora è fino a 72 notti».

L’assessore al Bilancio, Marco Garza, replica: «Paragonare strutture che hanno natura distinta non è corretto. A livello nazionale è in corso la discussione sulla riforma dell’imposta di soggiorno che oggi ha un tetto massimo di 5 euro. Per fare eventuali correttivi attendiamo i dati della prima parte dell’anno. Poi ci siederemo al tavolo con le rappresentanze delle strutture. L’indicazione è di proporre modifiche non in base alla natura delle locazioni brevi, ma alla tipologia dell’utenza sulla quale grava l’onere del pagamento. Le norme regolamentari invece andranno riviste sulla base della riforma».

Uno sguardo ai dati

Per la nostra città i dati del 2023 dicono che rispetto al 2022 c’è stato un incremento esponenziale dei soggiorni e nel 2024 sull’anno precedente un leggero aumento di pernottamenti esenti ed imponibili. «Sulla questione del periodo di esigibilità 72 notti è considerato un periodo congruo – aggiunge Garza – . Il nostro orientamento è cercare un décalage dell’importo per non penalizzare i soggiorni lunghi che interessano categorie come i lavoratori».

«Quando portai il tema in Consiglio comunale addirittura i giorni erano 120 – interviene Fabio Capra (Pd) – . Accolsi un emendamento del centrodestra che chiedeva di portarli a 72. Su 365 giorni mi sembra un periodo ragionevole. Nel 2019 quando introducemmo l’imposta era tra le più basse d’Italia. Ero certo che avremmo fatto emergere il sotterraneo e la concorrenza sleale. Dalle notizie che leggo la riforma potrebbe alzare il tetto massimo dell’imposta. E ci potrebbe essere una rincorsa al rialzo».

Modifiche statutarie 

La commissione ha anche approvato all’unanimità le modifiche statutarie per Autostrade Centropadane, necessarie per poter procedere con l’alienazione delle quote possedute nella società già decisa dalla Loggia nell’ambito dell’annuale revisione sulle partecipazioni.

«La società è inattiva dal 2018, ovvero da quando non ha più la gestione dell’A21– ricorda il vicesindaco, Federico Manzoni –. Si sono manifestate società interessate all’acquisto. I soci pubblici, che detengono circa il 70% delle quote, tra cui noi, la Provincia e la Camera di Commercio, hanno condiviso di designare il Broletto come stazione appaltante per il bando di alienazione. Il Comune è proprietario di 3,2 milioni di azioni che a fronte della perizia effettuata sul valore della società potrebbero valere 6,7 milioni. Se noi continuassimo a rimanere soci nel frattempo Autostrade Centropadane rischierebbe di veder depauperato il proprio patrimonio».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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