Sul Sebino l’uomo arrivò addirittura novemila anni fa: la storia

La Redazione Web
La comparsa dell’uomo preistorico nel territorio del Sebino risale al Mesolitico, quando l’uomo preistorico era fortemente attratto dalle rocce levigate dal ghiacciaio
Una vista del lago d’Iseo
Una vista del lago d’Iseo
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La storia del Sebino è profondamente legata ai mutamenti geologici e alla presenza antropica in questo pezzo di terra. La comparsa dell’uomo preistorico nel territorio del Sebino risale infatti al Mesolitico, circa 9.000 anni fa. In quell’epoca l’uomo preistorico era fortemente attratto dalle rocce levigate dal ghiacciaio che affioravano nella zona settentrionale del lago e in Valle Camonica. Tra il decimo e l’ottavo millennio a.C. iniziò a raccontare la sua storia incidendo su di esse migliaia di figure.

I reperti

Anche i reperti umani più antichi sono dello stesso periodo e sono stati rinvenuti nel territorio delle Torbiere in località Cerreto: si trattava probabilmente di un insediamento temporaneo sfruttato per la caccia e la pesca. Durante le fasi di estrazione della torba nell’attuale Riserva naturale furono rinvenuti numerosi reperti attribuibili all’Età del Bronzo, circa 4.000 anni fa, che fanno supporre la presenza, nell’area delle Torbiere di almeno due villaggi palafitticoli. Purtroppo i resti di questi villaggi sono andati distrutti proprio a causa dell’estrazione della torba e i reperti estratti sono andati per lo più perduti, solo alcuni sono conservati a Roma presso il Museo Pigorini.

Impero Romano

Durante l’Impero Romano, nel II secolo d.C, la palude che occupava l’attuale area delle Torbiere, si stava lentamente interrando e sul fondo andava formandosi la torba. In quel periodo al posto del Monastero attuale, c’era un tempio romano dedicato al Dio Mitra, adorato in un periodo compreso tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C. Durante il Medioevo, probabilmente prima dell’anno 1000, fu costruito Il primo nucleo del Monastero di San Pietro in Lamosa. Varie aggiunte e abbellimenti successivi, effettuati tra il 1100 e il 1500, hanno determinato il suo aspetto attuale. Un documento del 1083 attesta la donazione del complesso monastico ai monaci francesi di Cluny, allora molto presenti in Italia e in Lombardia.

Modernità

Nel 1700 l’antico lago formatosi in epoca preistorica, si era completamente interrato, infatti l’acqua stagnante e il poco ossigeno presente nella palude impedivano la completa decomposizione delle sostanze vegetali, che si accumulavano sul fondo del bacino. I nuclei abitati ormai si erano spostati ben più lontano, ma già in quel periodo si sapeva che, scavando sotto lo strato superficiale di quei prati si trovava la torba: un composto scuro, impregnato d’acqua e ricco di sostanza organica che, una volta seccata si trasformava in un ottimo combustibile.

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