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Due studenti del Mit professori al Don Milani di Montichiari

Lars Spinetta ha insegnato dibattito agli studenti del linguistico, mentre Riddhi Bhagwat, biologia e biotecnologia a quelli dello scientifico
  • Gli studenti del Mit al Don Milani di Montichiari
    Gli studenti del Mit al Don Milani di Montichiari - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Gli studenti del Mit al Don Milani di Montichiari
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    Gli studenti del Mit al Don Milani di Montichiari - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il Mit a Montichiari non è gioco di parole per sottrazione, ma la realtà di un nuovo progetto che ha portato all’Istituto superiore «Don Milani» direttamente dagli States due professori speciali. Si tratta di due studenti, uno al primo e uno al secondo anno, del prestigioso ateneo del Massachusetts che, grazie al progetto Global Teaching Labs, sono sbarcati alla scuola superiore di Montichiari per fornire alcune settimane di lezione in inglese.

Insegnamento

Lars Spinetta, texano di origini italiane da parte del nonno paterno, ha insegnato dibattito agli studenti del linguistico: «Mi è sempre piaciuto insegnare, l’ho fatto spesso alle superiori, ma mai con una classe intera e questa è stata una sfida per me, anche per capire davvero... se mi piace insegnare». Riddhi Bhagwat, indiana di Chicago, invece, ha insegnato biologia e biotecnologia agli studenti dello scientifico: «Durante il mese di gennaio abbiamo questo programma che si chiama Intermediate Activity Period – ha spiegato la studentessa al secondo anno Mit di scienze e neuroscienze –. Puoi scegliere di fare molte cose diverse, io ho scelto di partecipare a questo programma internazionale. Ho insegnato spesso durante le superiori, è una cosa che amo fare e l’Italia era la mia prima scelta per cui non ho avuto alcun dubbio».

Contaminazione

Non ne ha avuti neanche la professoressa Giuseppina Panariello che, dopo aver fatto richiesta anche lo scorso anno, è riuscita a portare il progetto a Montichiari: «È un’apertura al mondo che la mia generazione non ha avuto, ma che abbiamo la possibilità di dare ai nostri studenti – ha ricordato la referente del progetto –. Il valore aggiunto è dato dalla lingua, perché chiaramente le lezioni sono in inglese, ma anche dalla contaminazione culturale e dal tipo di approccio dei due studenti/professori, insolito per i nostri canoni».

Stimolo e modello

Ed è stato proprio l’approccio, oltre al quasi totale abbattimento della distanza anagrafica nel rapporto studente-professore, a stupire maggiormente studenti e colleghi: «Abbiamo subito notato che queste attività sono molto più stimolanti ed efficaci perché i messaggi tra pari passano con lo stesso linguaggio. In questo caso c’è anche il rinforzo della lingua inglese – ha affermato con soddisfazione ed orgoglio la dirigente scolastica Claudia Covri – i due ospiti diventano subito uno stimolo, un modello, e i ragazzi si fanno delle domande che aprono dei nuovi orizzonti».

Riddhi Bhagwat insegna a uno studente - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Riddhi Bhagwat insegna a uno studente - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Ed è proprio questo l’obiettivo della scuola che vuole andare sempre più verso l’internazionalizzazione, come ha ricordato Debora Ventura, collaboratrice della dirigente scolastica: «Speriamo di proseguire con questa iniziativa, da quest’anno abbiamo avviato anche il progetto Erasmus e Lars in questi giorni terrà anche due incontri di orientamento con le nostre quarte per valutare la possibilità di fare l’università negli Usa».

Ma anche senza guardare troppo lontano, il riscontro delle classi coinvolte nel progetto è stato ottimo: «Queste lezioni hanno stimolato tantissimo il nostro livello di inglese, soprattutto in vista della maturità – ha sottolineato Pietro, studente di quinta che ha lavorato con Lars – anche la parte di dibattito è stata sorprendente, soprattutto negli argomenti, agevolata dal fatto che è praticamente un nostro coetaneo».

Lars Spinetta con le studentesse - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Lars Spinetta con le studentesse - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

«Abbiamo potuto apprendere molte nozioni sulla biochimica, biogenetica e biotecnologia, magari spiegate in modo diverso dal solito – ha spiegato Lucrezia che ha partecipato alle lezioni di Riddhi – e abbiamo anche potuto ampliare il nostro bagaglio linguistico». Un impatto diretto sulla comunità di Montichiari che però non si è limitato solo al perimetro del «Don Milani», visto che i due ragazzi sono stati ospiti in famiglia: «È stata un’esperienza bellissima, anche se per noi era la prima volta, ma era da tempo che volevamo provare ad ospitare uno studente straniero – ha raccontato Pietro Magri, che assieme alla sua famiglia ha ospitato Lars – è diventato subito uno di famiglia, ci ha anche cucinato i chocolate chip cookies (tipici biscotti americani, ndr) e in un attimo ci siamo ritrovati a parlare soltanto inglese anche tra le mura domestiche».

Anche a casa di Camilla Zanotti, che ha ospitato con la sua famiglia Riddhi, la situazione è stata simile: «Abbiamo accolto l’iniziativa con entusiasmo e la contaminazione culturale è stata straordinaria, inoltre ho potuto lavorare tanto sul mio inglese per comunicare quotidianamente con lei».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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