L’Inferno di Dante creato dagli studenti dell’Accademia SantaGiulia

Christian Predolini
Per offrire un’esperienza immersiva viene proiettato un video su tre schermi in una sala chiusa del Museo Diocesano: l’opera sarà visibile al pubblico venerdì 11 aprile
L'inferno di Dante al Diocesano
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L’Inferno di Dante prende vita al Museo Diocesano con un’esperienza immersiva tra arte e tecnologia. Al Museo Diocesano è stato presentato ieri il video immersivo realizzato dagli studenti del biennio specialistico in Comunicazione e Didattica dell’arte dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia.

Il progetto nasce come interpretazione contemporanea delle opere dell’artista tedesco Anselm Roehr, che nel 2008 aveva esposto al museo una serie di 86 tavole a china dedicate alla Divina Commedia. Da questa ispirazione gli studenti hanno costruito un vero e proprio viaggio visivo e sonoro attraverso quattro canti dell’Inferno dantesco (I, III, XXV e XXIX) tra ombre, suoni e atmosfere fortemente evocative.

Organizzazione

Coordinati dal professor Vinz Beschi, gli studenti si sono organizzati in quattro gruppi, ognuno dei quali ha scelto un canto su cui lavorare. Le idee emerse sono poi state armonizzate in un’unica visione condivisa, scegliendo il bianco e nero come base cromatica del video, con tocchi di rosso per richiamare visivamente il tema dell’inferno.

Come raccontato dagli studenti, una delle sfide principali è stata l’impostazione tecnica del lavoro: il video viene proiettato su tre schermi in una sala chiusa del museo, pensata per offrire un’esperienza panoramica e immersiva. Ma gli studenti non si sono limitati a scrivere e dirigere: hanno anche preso parte al video come interpreti, comparendo con le loro silhouette. Per la realizzazione sono state utilizzate tecniche diverse, tra cui animazioni digitali, disegni su sabbia e stop motion.

Esperienza

Durante la presentazione, è stata sottolineata la grande opportunità rappresentata dal confronto con un vero committente come il Museo Diocesano. Un’occasione preziosa per mettersi alla prova e sviluppare competenze reali in ambito professionale.

I rappresentanti dei gruppi hanno illustrato i significati dei canti scelti e le chiavi di lettura della loro interpretazione visiva, con l’obiettivo – riportato da una studentessa – di «restituire le atmosfere intense e visionarie dell’Inferno e, allo stesso tempo, creare un ponte tra la poesia di Dante e l’arte contemporanea di Roehr».

Nel museo

L’opera entrerà a far parte della collezione del Museo Diocesano e sarà visibile al pubblico venerdì sera, in occasione di uno degli appuntamenti del Festival Dantesco Bresciano

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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