Strage di piazza Loggia, per il cinquantesimo un volume in ricordo di Livia Bottardi Milani

«Livia, una di noi» è il titolo del libretto - scritto da Maurizio Zanini, abbellito dalle illustrazioni di Marta Coglio - che l’associazione culturale Amici di Bottonaga ha voluto realizzare per ricordare Livia Bottardi Milani (una delle otto vittime) in occasione del cinquantesimo anniversario della Strage di piazza Loggia: il volume nasce in collaborazione con Consiglio di Quartiere e Punto Comunità don Bosco, Casa della Memoria e Comune.
Il volumetto, stampato in mille copie, è rivolto agli alunni delle scuole ma offre di certo lo stimolo per approfondire la storia e la vicenda che ha insanguinato la nostra città il 28 maggio 1974.
Il libretto è stato presentato in Loggia dall’assessore alla Partecipazione Valter Muchetti, dall’autore e dall’illustratrice e con loro da Fausto Bassi degli Amici di Bottonaga, Agostino Zanotti del Punto Comunità e dal professor Rolando Anni per Casa della Memoria. Presente anche Tiziana Cherubini che da presidente del precedente Cdq aveva sostenuto l’iniziativa.
Radio Onda d’urto
E in vista dell’anniversario Radio Onda d’urto dedica la programmazione del mese di maggio alla Strage di Piazza della Loggia. Sabato 11 maggio, alle 9.30 nella Sala del Camino a Palazzo Martinengo delle Palle, organizzerà anche il convegno «50 anni dalla strage di Piazza della Loggia» che approfondirà le responsabilità politiche e il contesto storico, politico e sociale.
«È una strage che definiamo fascista, di Stato e della Nato. Serviva a evitare lo spostamento a sinistra della società civile - spiega Michle Borra - . Una lettura questa che trova sempre meno spazio, nonostante sia stata acclarata a livello giuridico. Abbiamo deciso di dedicare uno sforzo straordinario all’anniversario perché la strage ha segnato in maniera profonda la storia della nostra città ma anche della nostra emittente».

«Ringraziamo la Casa della Memoria e l’assessore Marco Fenaroli - chiude Borra -, per la concessione della Sala del Camino perché è indice di pluralismo e apertura. Non possiamo dire lo stesso della Statale e del rettore Castelli alla quale per primi ci siamo rivolti per chiedere ospitalità per il convegno».
Anche Gobbi interviene sul diniego della Statale. «L’università - aggiunge - ha motivato il diniego dicendo che concede i propri spazi solo per le iniziative all’interno del cartellone del Comune e di Casa della Memoria. Abbiamo verificato se ci fossero dei veti e come mostra la concessione della Sala del Camino non ce n’erano. Riteniamo che la governance dell’università abbia peccato di miopia e commesso un grande errore perché ha abdicato al ruolo di un ateneo come luogo di confronto tra posizioni diverse».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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