Strage di piazza Loggia, confermate le accuse contro Zorzi e Toffaloni
È stato il giorno della grande accusatrice al processo per la strage di Piazza della Loggia davanti al tribunale dei minori di Brescia dove è imputato Marco Toffaloni, che nel 1974 aveva 16 anni. Sul banco dei testimoni - entrando in tribunale dal retro per evitare la stampa - si è seduta Ombretta Giacomazzi, figlia degli allora proprietari di una pizzeria in città frequentata da neofascisti e che aveva avuto una relazione con Silvio Ferrari, esponente di estrema destra morto pochi giorni prima della strage di Piazza della Loggia a bordo della sua Vespa saltata in aria per la presenza sul pianale di esplosivo che il giovane – aveva 21 anni – stava trasportando per andare a collocare per un attentato.
La testimonianza
Nell’udienza a porte chiuse, Giacomazzi ha confermato le accuse fornite durante le indagini e quindi il coinvolgimento nell’esecuzione materiale della strage di Brescia di Marco Toffaloni, oggi 67enne con cittadinanza svizzera, e di Roberto Zorzi, oggi cittadino americano e anche lui imputato per Strage ma davanti alla Corte d’assise di Brescia.
Ombretta Giacomazzi ha parlato per ore partendo dal suo travaglio personale che l’ha portata dopo quasi 50 anni a decidere di svelare alcuni retroscena relativi alla preparazione e alla successiva esecuzione della Strage di Piazza della Loggia. Ombretta Giacomazzi era stata coinvolta nella prima storica inchiesta ed era stata anche in carcere per otto mesi, prima di essere archiviata mentre gli imputati del primo procedimento finiti a processo sono stati assolti.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.