Strage di Erba, coda all'alba fuori dal tribunale di Brescia
Alle 7 sono già più di sessanta le persone in coda fuori dal tribunale di Brescia, in via Lattanzio Gambara. Aspettano le 8.10, ora di apertura dei cancelli, per assicurarsi uno dei 45 posti riservati al pubblico alla seconda udienza della Corte d’Assise d’Appello per decidere se aprire il processo di revisione della strage di Erba, l’omicidio di quattro persone compiuto nel 2006 per cui furono condannati all’ergastolo in via definitiva Olindo Romano e Rosa Bazzi.
In coda ci sono soprattutto ventenni, studenti di Giurisprudenza e praticanti avvocati. I primi in fila arrivano da Milano, sono una praticante e l’illustratore giudiziario Andrea Spinelli. «Siamo arrivati alle 5, la situazione è decisamente più tranquilla rispetto alla prima udienza», dicono.
Presente anche l’ex sindaco di Botticino Giacomo Rossi, appassionato di cronaca giudiziaria che da anni segue i maggiori processi penali della città.
Non mancano gli innocentisti convinti. «Siamo qui per avere giustizia – dice un signore di mezza età, arrivato da Como insieme alla famiglia (moglie e due figli minorenni al seguito) –. Da anni queste persone sono in carcere da innocenti».
L’ultima udienza
La scorsa udienza si era tenuta l’1 marzo. Avevano parlato le parti che rappresentano l’accusa, cioè l’avvocato dello Stato Domenico Chiaro e il procuratore generale Guido Rispoli, oltre agli avvocati delle parti civili. Gli avvocati di Olindo Romano e Rosa Bazzi avevano chiesto alla Corte d’Appello una nuova udienza per esaminare le memorie presentate dalle parti civili e la Corte aveva appunto aggiornato la nuova udienza a oggi.
L’ingresso del pubblico
Come a inizio marzo anche oggi l’aula magna della Corte d’Assise d’Appello Agostino Pianta è presidiata dai carabinieri. La stampa non è ammessa, i giornalisti possono seguire l’udienza in streaming da tre sale vicine allestite ad hoc con maxi-schermi. Nonostante la forte risonanza mediatica di questo caso, c’è meno affollamento rispetto alla scorsa volta.
Sono le 8.43 quando le prime venti persone del pubblico vengono ammesse in aula, mentre all’ingresso del tribunale la fila in attesa non accenna a diradarsi. A tutte viene ricordato di spegnere il telefono cellulare (foto e registrazioni audio e video sono vietate). Arrivano nel frattempo anche gli avvocati di parte civile.
Udienza al via
L’udienza comincia poco dopo le 9.30, in un’aula gremita. È il turno degli avvocati della difesa, che dovranno dimostrare la presenza di nuove prove mai considerate nei tre gradi di giudizio. Nell’ultimo anno sono state infatti presentate due richieste di revisione per la strage di Erba avvenuta nel 2006: la prima dagli avvocati di Romano e Bazzi (Fabio Schembri, Nico D’Ascola, Luisa Bordeaux e Patrizia Morello), la seconda dal sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser. Entrambe si basano su presunti errori commessi durante le indagini e su possibili nuove prove.
Toccherà poi ai giudici decidere se aprire una revisione del processo oppure confermare la condanna all’ergastolo di Rosa Bazzi e Olindo Romano.
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