Strade come piste per le moto, l’allarme si allarga tra Valsabbia e Garda

Barbara Fenotti, Franco Mondini
Non soltanto le Coste e Polaveno: ci sono anche altri cinque comuni a cavallo di Valtrompia e Valsabbia che chiedono di intensificare i controlli
Moto e velocità, allarme anche sulla SP III
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Non solo le Coste di Sant’Eusebio, tra Caino, Vallio Terme e Odolo e non solo Polaveno: a lanciare un appello alla Prefettura affinché vengano intensificati i controlli ai motociclisti sulla Provinciale III Brozzo-Nozza ci sono anche cinque comuni a cavallo di Valtrompia e Valsabbia. Parliamo di Casto, Mura, Vestone, Marcheno e Lodrino, con quest’ultimo capofila nella lettera inviata all’inizio del mese all’attenzione del Prefetto.

Tra Lodrino e Casto

La strada in questione «vede un incremento notevole del traffico dovuto certamente ai flussi turistici ma non solo». Come scrive il primo cittadino di Lodrino, Bruno Bettinsoli, anche a nome degli altri quattro colleghi «la Provinciale è strutturata in numerosi tornanti percorsi a velocità sostenuta da motociclisti». Fatto questo «che causa situazioni di pericolo per la propria incolumità e per quella degli altri centauri e non solo: anche di passanti e di ciclisti che, a causa della bella stagione, sono soliti frequentare la strada panoramica». È palese, a questo punto, che il problema riscontrato sulla Sp III è analogo a quello denunciato dai sindaci di Caino e limitrofi e di Polaveno.

Anche la richiesta di Bettinsoli e degli altri quattro amministratori va di pari passo con quella avanzata da Sambrici, Peli e gli altri: «Si invitano codesti comandi a prevedere - ognuno per la parte di rispettiva competenza - una maggiore attività di controllo in loco tramite pattuglie congiunte, anche con la presenza di personale dell’Arma dei Carabinieri così come previsto in sede dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, svoltosi lo scorso 6 agosto, in merito alle criticità delle Coste, particolarmente caratterizzate da fenomeni di incidentalità stradale». Bettinsoli aggiunge infine che, «in merito all’installazione di autovelox e tutor si è preso atto che l’attuale e recente normativa impone la verifica ed eventuale revisione delle attuali postazioni, per cui è stato deciso al momento di non procedere in tal senso». Non è la prima volta che i Comuni si rivolgono alla Prefettura per la stessa problematica, «ma in questi anni, almeno in Valtrompia, non abbiamo avuto una vera risposta esaustiva dal punto di vista dei controlli» afferma il sindaco di Marcheno, Diego Bertussi.

A Gargnano

Altro tema caldo sul fronte motociclistico è la «pista da corsa» che è diventata la Gardesana, dove dall’alba a notte fonda, moto di grossa cilindrata sfrecciano indisturbate. Senza contare il tracciato con curve a gomito, che da Gargnano porta in Valvestino per poi superare Capovalle e arrivare al lago d’Idro. Una pacchia per gli smanettoni. Percorsi conosciuti da italiani e stranieri. Percorrere la strada del monte, è un pericolo per via delle moto che corrono e tagliano le curve, rischiando impatti. E non sono mancati negli ultimi mesi incidenti gravi o mortali.

Controlli? Sicuramente ci sono, ma non adeguati al numero di mezzi. Numerose le lamentele, spesso accompagnate anche da esposti e a telefonate di cittadini esasperati alle forze dell’ordine e ai sindaci dei comuni dell’alto Garda. Da un paio di settimane la Polizia Locale di Gargnano, come sottolinea il comandante Monica Bertasio, ha intensificato i controlli. «Soprattutto in Valvestino, vicino alla diga - afferma -. Abbiamo multato, sequestrato moto e denunciato chi non si è fermato all’alt».

E per quanto riguarda Gargnano, nel tratto tra Bogliaco e l’Hotel Meandro si prospetta la posa di un rilevatore di velocità. In attesa dell'iter, si auspica un incremento di controlli da parte di polizia locale, stradale e carabinieri. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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