Strade più belle d’Italia: la prima parte dal lago d’Iseo

La Lovere-Teglio verrà presentata alla Borsa del turismo: attraversa anche la Valcamonica
Una veduta di Lovere e della valle Camonica © www.giornaledibrescia.it
Una veduta di Lovere e della valle Camonica © www.giornaledibrescia.it
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La prima delle cento «Strade più belle d’Italia» parte dal lago d’Iseo, attraversa la Vallecamonica e si conclude in Valtellina. A presentarla, nella cornice della Bit (Borsa internazionale del turismo) di Milano, sarà lunedì prossimo l’assessore regionale al Turismo Barbara Mazzali.

Mission

Si tratta di un nuovo progetto di «Italy Discovery» e dei Borghi più belli d’Italia, sostenuto dal Ministero del Turismo e da Anci, per sviluppare un nuovo prodotto turistico improntato sulla sostenibilità e sulla valorizzazione della campagna.

La Strada partirà esattamente da Lovere e terminerà a Teglio, in provincia di Sondrio, passando sull’intera spina dorsale camuna e certificando, in un certo senso, la bellezza dell’itinerario che collega la Vallecamonica e la Valtellina attraverso le province di Bergamo, Brescia e Sondrio.

«Valli fiabesche»

Il percorso si snoda tra «valichi alpini, prati in pendio, valli fiabesche e paesaggi scavati nella roccia» e mira anche a sviluppare la tendenza moderna del turismo lento e all’aria aperta, oggi sempre più ricercato dai visitatori anche per la possibilità di esplorare e apprezzare i tanti tesori dei territori. Per fare qualche nome di località attraversata, oltre a Lovere sul lago d’Iseo, c’è ad esempio Bienno, con le sue antiche fucine dei fabbri che lavorano ancora al maglio.

È la strada stessa che diventa un attrattore turistico: al viaggiatore viene messo a disposizione qualsiasi mezzo – bici, moto, auto oppure a piedi –, valorizzando così la campagna, la dimensione rurale e le produzioni tipiche, con un nuovo modo di viaggiare attento ai territori, lento e sostenibile anche se si usa l’automobile. L’assessore Mazzali si dice «orgogliosa che la prima delle cento Strade più belle d’Italia nasca in Lombardia», anche perché, in questo modo, si vanno a certificare i percorsi, tutelando tutto ciò che si incontra, tra borghi, fabbricati, pievi, ville storiche, cantine, caseifici, trattorie di campagna, locande e agriturismi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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