«Stati generali dei giovani», 240 i partecipanti: il racconto della giornata

Marco Papetti
In mattinata l’intervento della sindaca Laura Castelletti, nel pomeriggio al Mo.Ca. il dialogo su cultura, spazi pubblici e notte. All’appello hanno risposto oltre 50 realtà del territorio
  • «Stati generali dei giovani», 240 i partecipanti
    «Stati generali dei giovani», 240 i partecipanti - Foto Marco Papetti © www.giornaledibrescia.it
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Dopo mesi di preparazione, oggi si è alzato il sipario sugli «Stati generali dei giovani», evento ideato dall’Assessorato alle politiche giovanili e dal Comune per ascoltare dai giovani bresciani, in prevalenza tra i 17 e i 25 anni, le proposte sulla città del futuro. Ben 240 gli iscritti, alcuni a titolo individuale, altri in rappresentanza di associazioni: hanno risposto all’appello oltre 50 realtà del territorio, alcune giovanili, come la rappresentanza universitaria Studenti Per, l’Erasmus Student Network di Brescia, i Giovani Musulmani di Brescia e i Giovani Democratici - per citarne alcune -, altre che invece lavorano con i giovani, come il Centro oratori della Diocesi e Associazione Palco Giovani. Presenti infine diverse realtà del terzo settore, tra cui le cooperative Il Calabrone e Sinapsi.

L’intervento della sindaca

La mattinata è stata aperta dalla sindaca Laura Castelletti: «Il nostro obbiettivo è diventare città europea - ha detto -. Se vogliamo farlo dobbiamo costruirla con chi più di tutti la vivrà, i giovani». Sono seguiti vari interventi, tra cui Federico Rinaldi, il più giovane tra i nuovi consiglieri di quartiere, Vincenza Pellegrino, docente all’Università di Parma, il sociologo Stefano Laffi e il direttore della rivista «Scomodo» Tommaso Salaroli. Ha chiuso la mattinata una tavola rotonda tra la consigliera comunale Valentina Gastaldi, Frattini, Salaroli e tre giovani bresciani, sul tema «La nostra città di domani».

I temi

Il cuore dell’iniziativa è stato però il pomeriggio al Mo.Ca., dove i giovani hanno dialogato tra loro in tavoli tematici su tre temi: cultura, spazi pubblici e notte. Tra le questioni più toccate, il trasporto pubblico, la sicurezza, il bisogno di fiducia e di ascolto: «valorizzazione» e «protagonismo» sono parole che si sentono risuonare spesso, assieme a «inclusione». Tanti temi si intrecciano: «Perché ci sia sicurezza le persone devono avere cura dello spazio», ha detto per esempio una ragazza.

Alla fine la maggior parte dei partecipanti sembra soddisfatta: «È stato molto interessante ed inclusivo», dicono due ragazze diciottenni, mentre Paola, educatrice all’oratorio di san Giovanni, apprezza «la responsabilizzazione e l’interesse per i giovani». Positivo, con riserve, anche il parere di associazioni numerose: «Se a quello che è emerso l’Amministrazione cercherà di dare una risposta, allora sarà stato un ottimo evento», ha commentato per esempio il coordinatore della rappresentanza studentesca Studenti Per Mattia Rebessi.

«Ho percepito una grande generosità - ha detto alla fine l’assessora alle politiche giovanili Anna Frattini -. Questa settimana leggeremo tutto quello che è stato scritto e lo condivideremo con la Giunta, mentre a settembre dovrebbe arrivare un report più dettagliato».

Il questionario

Questa mattina sono stati resi noti anche i risultati del questionario diffuso in parallelo al percorso degli Stati generali, a cui hanno risposto 720 ragazzi tra i 16 e i 25 anni. Emerge che la maggior parte dei ragazzi ritiene Brescia una città per giovani (il 41% dà all’affermazione un voto alto, il 47% uno intermedio) ed il 66,6% esprime l’intenzione di restarvi nei prossimi cinque anni. Università e lavoro sono le ragioni principali della permanenza, ma anche le stesse che spingono a spostarsi. I servizi comunali più utilizzati sono aule studio e biblioteche (68%), mentre i principali bisogni manifestati sono sicurezza negli spazi pubblici, interventi sul trasporto pubblico, nuovi luoghi di aggregazione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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