CronacaGarda

Spray al peperoncino a Gardone, gli studenti confessano

Alcuni giovanissimi hanno ammesso le loro responsabilità. Avevano causato l’intossicazione di una dipendente dell’istituto alberghiero Caterina de’ Medici
L'istituto alberghiero Caterina de' Medici di Gardone - © www.giornaledibrescia.it
L'istituto alberghiero Caterina de' Medici di Gardone - © www.giornaledibrescia.it
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«Siamo stati noi». Si sono presentati in presidenza ammettendo le loro colpe gli studenti che venerdì scorso avevano spruzzato dello spray al peperoncino nel bagno dell’istituto alberghiero Caterina de’ Medici, a Gardone Riviera. A renderlo noto è la dirigente scolastica, professoressa Maria Luisa Orlandi, che il giorno stesso dell’accaduto aveva auspicato un gesto di responsabilità da parte degli autori della bravata.

L’assemblea

«La comunità scolastica – riferisce la preside – si è riunita e ha riflettuto a lungo. I ragazzi si sono confrontati in assemblea e alla fine è emerso il nome degli artefici di quel gesto sconsiderato».

Si è trattato di una sorta di decisione collettiva, con i ragazzi più grandi che hanno inteso responsabilizzare gli autori del gesto, alcuni studenti più giovani, del biennio, con meno di sedici anni, che alla fine hanno ammesso le loro colpe. «I ragazzi – commenta la professoressa Orlandi – hanno dimostrato grande maturità, hanno riunito la comunità scolastica, hanno fatto squadra e, come mi auguravo, i responsabili hanno ammesso le loro responsabilità».

Provvedimenti

La scuola, che ha già contattato i genitori dei ragazzi, ora prenderà i provvedimenti del caso nei confronti dei responsabili. Del resto la loro bravata ha avuto conseguenze davvero pesanti. In primo luogo perché ha causato l’intossicazione di una dipendente dell’istituto, che ancora non si è del tutto ripresa. Per non contare il panico generato a scuola, la conseguente evacuazione del plesso, la mobilitazione di Carabinieri, agenti della Polizia locale, due ambulanze e operatori sanitari.

«La reazione dei ragazzi – il commento della preside – è stata degna di nota ed è un fatto positivo in questa vicenda che resta comunque molto grave. Auspicavo che gli autori del gesto potessero ammettere le loro responsabilità, ma in tutta sincerità non ci contavo troppo, visto che raramente accade. Ora mi auguro che da questo errore la comunità scolastica possa trarre un insegnamento e crescere ulteriormente».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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