Spaccio, siringhe, insulti: «In via Malvezzi siamo esausti»

«Non ne possiamo più: nessuno è più libero di uscire da solo da casa propria, perché è diventato pericoloso. E quando si rientra dopo la giornata di lavoro, lo si fa con paura e con un grande disagio». La voce è quella di Sabrina, ma la storia che racconta riguarda – ormai da tempo – almeno una ventina di famiglie: «Siamo ostaggio di tossicodipendenti e di persone ubriache che, in totale assenza di sorveglianza, hanno individuato l’ingresso di casa nostra come base: si bucano alla luce del sole, spacciano, lavano le siringhe, aspettano che si entri in auto dal cancello automatico per intrufolarsi, compiono furti e insultano chi passa».
Pieno centro
Via Malvezzi sta in pieno centro storico e «unisce» via Dante a corso Palestro. Sabrina abita esattamente lì, la sua casa le piace. Ma adesso entrare e uscire «è diventato un incubo: ci ritroviamo cumuli di siringhe, chiazze di sangue e persone moleste di fronte».
Uno storytelling, questo, che si ripete da parecchio tempo: «Più volte e da diverse persone sono state fatte segnalazioni alla Polizia locale, che è stata anche contattata telefonicamente. Ma non è mai stato risolto nulla: questa è sicurezza? Non poter uscire da casa tranquillamente da sole o con i propri figli dovrebbe fare sentire le persone al sicuro? Nonostante le segnalazioni non c’è mai nessun controllo nella zona, non c’è neppure una telecamera».
Arrabbiati e stanchi
Sabrina è arrabbiata, anche perché di racconti ne ha purtroppo parecchi: «Un giorno sono stati impiegati 40 minuti per riuscire a uscire con l’auto dal cancello, perché quattro persone si stavano bucando proprio lì e non si spostavano. Tre volte sono riusciti a entrare nel parcheggio e hanno rotto il cancellino interno per tentare di entrare nel palazzo. L’altra sera un ragazzino girava in monopattino esibendo un coltello alle 22 di sera. Così non va, noi non ne possiamo più ma non sappiamo cosa fare: questo avviene a tutte le ore, anche in pieno giorno: chiaramente se nessuno interviene mai, questa diventa non solo una zona franca, ma anche una sorta di punto di ritrovo. In pieno centro». Alcuni episodi è riuscita a filmarli e a fotografarli, ma ogni volta che possono le famiglie scelgono di usare il passaggio pedonale secondario, affacciato su corso Palestro: «Solo che l’auto serve, specie per andare a lavorare».
Le proposte
A incontrare i residenti è stato il consigliere Carlo Andreoli (Fratelli d’Italia), che – dopo un sopralluogo – ha depositato un’interrogazione a risposta scritta. «La situazione in via Malvezzi è drammatica. Una via, nel centro storico di Brescia, assalita totalmente da situazioni degradanti che fanno vivere nella paura i residenti. È da tempo che la situazione si protrae in questo modo e il Comune, in tutto questo tempo, sceglie di non intervenire» è il j’accuse politico. A cui seguono alcune proposte e richieste d’intervento: un pattugliamento con l’eventuale supporto dell’unità cinofila, interventi mirati nella zona, un piano di sicurezza straordinario per contrastare il consumo di droga in luoghi pubblici, un supporto sociale per affrontare il tema della tossicodipendenza.
«L’Amministrazione deve cambiare passo al più presto – rimarca Andreoli –. Capisco che il tema sicurezza non sia una priorità per la sindaca Castelletti, ma non è accettabile che ogni sera ci siano persone che si buchino tranquillamente senza che qualcuno passi a garantire decoro e soprattutto comprendere la forma di disagio che queste persone vivono. Le immagini sono raccapriccianti e molto violente. Vedere ogni giorno queste scene non può essere accettabile. Queste persone, inoltre, diventano moleste e importunano i residenti. Il nucleo appiedato della Polizia locale non si limiti a pattugliare le piazze Loggia, Vittoria, Paolo VI e corso Mameli: serve allargare il perimetro di azione».
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