Spaccate ai Trony di Gavardo e Montichiari: due gli arresti

Si tratta di due albanesi formalmente senza fissa dimora, che avevano base operativa a Soiano del Lago: a fermarli i carabinieri di Castiglione delle Stiviere e Salò, sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Mantova
I danni provocati da una delle spaccate - © www.giornaledibrescia.it
I danni provocati da una delle spaccate - © www.giornaledibrescia.it
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Avevano base operativa a Soiano del Lago e agivano in Lombardia e Veneto i ladri albanesi specializzati in furti e spaccate nei negozi della catena di elettronica Trony arrestati nelle scorse ore dai carabinieri di Castiglione delle Stiviere e Salò sulla base di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Mantova.

Si tratta di due albanesi formalmente senza fissa dimora, già noti alle forze di polizia, che nell’entroterra gardesano avevano trovato un appartamento di appoggio che avevano adibito a base logistica.

I colpi attribuiti

Nella nostra provincia, per ora, gli inquirenti gli attribuiscono i colpi messi a segno a Gavardo e Montichiari il 24 novembre e che avevano fruttato complessivamente oltre 100mila euro di refurtiva tra telefonia e materiale di elettronica, in particolare pc portatili, e anche il colpo, non riuscito, del 17 gennaio di quest’anno nuovamente al negozio di Montichiari già assaltato due mesi prima. L’elenco delle spaccate che portano la loro firma però potrebbe allungarsi man mano che l’inchiesta prosegue ed emergono elementi di riscontro.

Secondo i carabinieri di Castiglione delle Stiviere, che hanno effettuato le indagini, la banda avrebbe colpito oltre che a Brescia e Mantova anche in provincia di Vicenza. Nel mirino comunque sempre esercizi della stessa tipologia.

Metodo e precisione

Gli accertamenti hanno permesso di capire che la banda agiva con metodo e precisione. Ogni colpo era preceduto da accurati sopralluoghi effettuati anche con auto prese a noleggio per risultare del tutto anonime. Non solo. Per scegliere gli obiettivi e come e quando colpire la banda si appoggiava anche, caso per caso, a basisti locali che fornivano informazioni dettagliate.

Nello scorso inverno però sono stati diversi gli assalti notturni ai negozi di elettronica in tutto il nord Italia e non è escluso che il conto con la giustizia aperto dalla banda sia destinato ad allungarsi.

Lo stesso vale per il numero delle persone coinvolte. Due per ora quelle rintracciate e per cui è stata disposta la custodia cautelare ma la banda probabilmente poteva contare anche su altri elementi, soprattutto per la ricettazione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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