Sit-in fuori da Canton Mombello: «Il sovraffollamento peggiora tutto»
Mentre i manifestanti parlano al megafono, un detenuto urla qualcosa. Forse per appoggiare la manifestazione, forse per chiedere di accendere i riflettori sulle condizioni di detenzione. E questa volta a lanciare il grido d’allarme è l’associazione «Sbarre di Zucchero», che dopo Verona ha deciso di fare tappa a Canton Mombello, uno dei peggiori istituti penitenziari d’Italia.
«È il sovraffollamento a causare altri problemi nelle carceri, come i suicidi – ripetono i manifestanti –. Solo nei primi 45 giorni del 2024 già 20 detenuti si sono tolti la vita. Ecco perché chiediamo di trasferire chi ha disturbi psichici e psichiatrici e chi è affetto da dipendenze».
Al sit-in di ieri le persone si contano sulle dita di due mani: arrivano però l’assessore all’Housing Sociale Marco Fenaroli e la Garante dei detenuti Luisa Ravagnani. Proprio sul presidio sanitario h24 si sofferma Ravagnani: «Al Nerio Fischione l’assistenza psicologica c’è ma a causa del grave sovraffollamento essa non è sufficiente. Vanno implementate le risorse».
Resta insoluto l’obiettivo del presidio di «aprire un dialogo di cooperazione con le istituzioni locali»: tanta è l’amarezza per la poca partecipazione della comunità. «La sindaca Castelletti ci ha scritto che la sua amministrazione è attiva per portare avanti l’iter di chiusura di Canton Mombello». Risorse e progetti permettendo.
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