«Sicurezza e decoro»: al via la raccolta firme al parco Tarello
Una raccolta firme per chiedere «sicurezza e decoro» al parco Tarello. A promuoverla, questa mattina, è stato il gruppo della Lega di Brescia con un banchetto nel giardino pubblico di Brescia Due, dopo le molte segnalazioni ricevute dai residenti della zona.
Nella petizione popolare si segnala in particolare la situazione di «degrado e incuria» della struttura a pensilina posta all’ingresso del parco su via Sostegno, divenuta giaciglio di fortuna per persone senza fissa dimora: «Il perdurare di questa situazione – si legge nel testo – oltre a non rappresentare una condizione dignitosa di accoglienza di questa persone in difficoltà, compromette la fruibilità, il decoro e la fruibilità del parco stesso». In generale si denuncia una percezione diffusa di insicurezza, per i comportamenti molesti di alcuni frequentatori, con anche situazioni di spaccio.
«Nell’area degli attrezzi ginnici c’è ogni giorno un capannello di persone dedite al bivacco e allo spaccio – racconta un abitante del quartiere –, con rumori molesti e consumo di droghe anche in pieno pomeriggio. A volte si ha paura a passarci vicino. Per non parlare poi di aree del parco usate come latrine. La situazione va avanti da almeno due anni, segnalazioni ne abbiamo fatte ma sempre invano».
Nella petizione si chiede la rimozione dei giacigli sotto la struttura affacciata su via Sostegno, una collocazione «più dignitosa» per chi vi ha trovato rifugio, la ristrutturazione dell’ingresso del parco, il potenziamento dei controlli appiedati della polizia locale e la recinzione con chiusura notturna del Tarello.
Alla chiusura del banchetto sono state 120 le firme raccolte. «È un’iniziativa promossa dopo aver sentito i residenti della zona – ha detto il leader del Centrodestra in Consiglio comunale Fabio Rolfi –. Il malcontento è enorme: il parco Tarello è diventato una tendopoli, con situazioni di spaccio che vanno avanti da mesi senza che si veda mai un intervento di un vigile urbano. Assieme ai residenti chiediamo interventi risolutivi: gli strumenti, come il Daspo urbano, non mancano, serve la volontà politica di dare risposte di sicurezza ai cittadini».
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