Si è dimesso il ministro della Cultura Sangiuliano
«Dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura. Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l'affetto che ancora una volta mi hai testimoniato».
Sceglie queste parole Gennaro Sangiuliano nella lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, con la quale rassegna le sue dimissioni irrevocabili dopo il caso Boccia.
«Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L'ho detto e lo dimostrerò in ogni sede», ha scritto nella lettera Sangiuliano, aggiungendo: «Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare».
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questo pomeriggio la presidente del Consiglio Meloni. Il Capo dello Stato ha firmato il decreto con il quale, su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate da Sangiuliano.
Con lo stesso decreto, su proposta del presidente del Consiglio, è stato nominato ministro della Cultura, Alessandro Giuli. La cerimonia del giuramento del nuovo ministro avrà luogo questa sera al Quirinale alle ore 19.
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