Si affida al vicino per auto e patente: «Sono stata truffata»
Le guide per conseguire la patente le aveva fatte sull’auto di proprietà del vicino di casa di cui si era ciecamente fidata. Ma il documento di cui aveva bisogno anche per lavorare, a distanza di due anni, non l’ha mai ottenuto. Così come la macchina che la donna credeva di aver acquistato sempre dallo stesso uomo.
Due pratiche costate complessivamente più di 5mila e 300 euro. Una somma considerevole, visto che la vittima di quella che sembra a tutti gli effetti una truffa in piena regola – stando alla denuncia depositata in Procura nei giorni scorsi dall’avvocato Michele Monteleone – è una donna ucraina di 44 anni che nel 2014, con l’inizio della guerra nella regione orientale del suo Paese, aveva deciso di lasciare la sua casa, cercando un nuovo inizio in Italia insieme ai suoi due figli, uno dei quali ancora minorenne.
«Trovo vergognoso che una donna, insegnante nel suo Paese, che si è rimboccata le maniche lavorando come addetta alle pulizie o badante per offrire ai propri figli un futuro migliore, sia stata truffata da una persona senza il minimo scrupolo», tuona l’avvocato.
La vicenda
Tutto risale alla fine del 2021 quando la donna, residente in città, si è rivolta al vicino di casa, un uomo sulla cinquantina. «Non comprendendo bene la lingua e non conoscendo le norme che regolamentano la pratica per la patente, mi sono affidata a questa persona, che mi era sembrata seria e affidabile – si legge nelle denuncia –. Mi aveva detto di essere amico del titolare di un’autoscuola e che lui stesso aveva il titolo per svolgere le prove pratiche di guida».
E, infatti, per sei o sette volte lei sulla macchina di quell’uomo è salita, pagando complessivamente la somma di 630 euro. Per le guide 400, il resto per una serie di documenti, tra cui anche un certificato medico «con tutti i dati anamnestici e clinici per l’accesso all’esame, peccato che io non abbia mai sostenuto alcuna visita – continua la donna –. Ma anche una serie di documenti, che mi diceva provenire da altre persone. Purtroppo solo ora mi rendo conto che la grafia della firma è incredibilmente simile a quella del mio vicino».
Infatti, come sottolinea l’avvocato, «nella querela abbiamo chiesto di procedere, non solo per truffa aggravata dal fatto che la mia assistita non conoscesse la lingua e le pratiche, provenendo da un Paese straniero, ma anche per essersi sostituto a vari soggetti e aver falsificato un documento medico per compiere il raggiro». E purtroppo anche la figlia ha vissuto lo stesso trattamento della madre, versando all’uomo 350 euro per le guide. Ovviamente sempre sull’auto non omologata.
La macchina
Oltre alla patente, la donna si era affidata all’uomo anche per acquistare l’auto «a un prezzo irrisorio di 2.800, maggiorati di 330 euro dovuti al tipo di motore, così mi disse – continua la donna –. In aggiunta ai 700 euro di caparra, ho pagato 3.636 euro in tre rate, così come avevamo stabilito. Ma quell’auto, nell’estate del 2022, non mi è stata mai consegnata. Mi aveva detto che non poteva ancora darmi l’auto, perché quella nuova non gli era ancora arrivata. Ha iniziato poi a trovare una serie di scuse. A me l’auto serviva per accompagnare i miei figli nelle faccende quotidiane e per lavoro. Con il passare del tempo, acquisendo dimestichezza con la lingua e raccontando questo episodio ad altre persone, ho capito di essere stata raggirata».
La diffida
L’avvocato proprio ieri si è recato in posta per inoltrare al presunto truffatore una lettera di diffida per recuperare i 5.316 euro che, secondo la donna, sarebbero stati sottratti con un «enorme raggiro»
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