Sei bresciani bloccati a Madeira a causa del vento

Marco Zanetti
I ragazzi, residenti nella Bassa, non possono rientrare in Italia: «Qui regna il caos, potremmo forse riprendere un volo solo domenica prossima. La Farnesina si limita a invitarci a sollecitare la compagnia aerea»
I ragazzi bresciani accampati all'aeroporto di Madeira - © www.giornaledibrescia.it
I ragazzi bresciani accampati all'aeroporto di Madeira - © www.giornaledibrescia.it
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Da «vacanza da sogno» a «incubo» il passo può essere davvero breve: dopo aver trascorso una piacevole settimana senza imprevisti, sei amici bresciani sono rimasti bloccati all’aeroporto dell’arcipelago di Madeira (Portogallo).

Paolo Amarante, Stefano Franchini, Lorenzo Carleschi, Marco Boldrini, Nicola Del Mosca e Ottavio Scarano al momento sono impossibilitati a rientrare a casa dalla città natale di Cristiano Ronaldo: «Stamane (domenica 18 agosto, ndr) avremmo dovuto raggiungere, con un volo EasyJet, la città di Porto (distante 1.000 chilometri, ndr) e da lì dirigerci verso Bergamo, in modo da presentarci lunedì mattina al lavoro - raccontano i sei amici bresciani -. Il primo volo da prendere, tuttavia, è stato cancellato insieme a tanti altri. Qui regna il caos: ovunque ti giri vedi persone arrabbiate ed esauste che sono accampate con sacchi a pelo, valige e zaini. E nessuno fornisce minima assistenza».

Le ragioni

Tale circostanza atipica è causata dalle forti raffiche di vento che in questi giorni soffiano sull’isola e hanno paralizzato le partenze. O meglio: i velivoli provenienti da fuori provano a posizionarsi sulla pista d’atterraggio dell’isola affacciata sull’oceano, tuttavia riprendono subito quota, lasciando sconforto sui volti di chi attende di salirvi a bordo.

Di più: non bastasse ciò a creare disagi ai vacanzieri, nei giorni scorsi si è messo di mezzo anche lo sciopero del personale di EasyJet, con migliaia di turisti rimasti a terra nel clou di Ferragosto.​​​​​​

E fra i numerosi italiani interessati da ciò che sta accadendo figurano appunto i «nostri» ragazzi under 30, i quali hanno ovviamente chiesto informazioni su come uscire dall’impasse: «Interrogata al riguardo, la Farnesina si è limitata ad invitarci a sollecitare la compagnia aerea ad assegnarci dei posti a stretto giro - dicono -. Una volta fatto ciò e raggiunta in volo la città di Porto, potremmo poi arrangiarci per muoverci nel continente». Non è però una passeggiata: in effetti diversi viaggiatori vivono la stessa condizione e desiderano tornare nelle proprie abitazioni.

Lo sfogo

«Certo per il disservizio siamo stati rimborsati del prezzo del biglietto, ma la nostra priorità è raggiungere l’Italia - ribadiscono gli sventurati bresciani, residenti tra Ghedi e Viadana di Calvisano -. Qui il clima è insostenibile. Gli scenari? Potremmo forse riprendere un volo solo domenica prossima (25 agosto, ndr), ma se la fortuna e la Farnesina ci assistono, sarebbe bello accorciare i tempi di rientro a casa. Intanto con l’overbooking prodotto e la città satura, rimane una missione assurda trovare un posto in cui dormire: ci sono speculazioni e proposte “fake”. Un alloggio, qui, può arrivare a costare fino a 1.000 euro a notte».

L’auspicio è dunque d’individuare una soluzione a quello che Paolo, Stefano, Lorenzo, Marco, Nicola e Ottavio definiscono amaramente come un «intoppo, che macchia una vacanza altrimenti fantastica».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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