Scuola Audiofonetica di Mompiano: un modello unico in Italia
La Scuola Audiofonetica di Mompiano è un modello di inclusività unico in tutta l’Italia. Nelle sue classi e nei suoi laboratori, dal nido alla scuola secondaria di primo grado, bambini e ragazzi sordi e con disabilità e bambini e ragazzi udenti apprendono assieme con l’aiuto di insegnanti, pedagogisti e psicologi. Nata per volontà delle suore Canossiane nella seconda metà dell’Ottoento, dal 2013 è gestita dalla Fondazione Bresciana per l’educazione Monsignor Giuseppe Cavalleri.
Unicum
Le Canossiane gestivano quattro scuole di questo tipo in Italia. Oggi è rimasta solo l’Audiofonetica, che rappresenta un unicum nel nostro Paese. Per questo le istituzioni, il prefetto di Brescia, Andrea Polichetti, il questore, Eugenio Spina e i Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Vittorio Fragalà e Francecsco Maceroni, hanno accolto volentieri l’invito di far visita a questa storica realtà bresciana.
Ad accoglierli, il presidente e l’amministratore delegato della Fondazione Cavalleri, Pierpaolo Camadini e Giovanni Lodrini, la direttrice della scuola, Anna Paterlini e i rappresentanti dei principali partner istituzionali dell’Audiofonetica, ovvero l’assessore regionale all’Istruzione, Simona Tironi, Luigi Cajazzo, direttore generale degli Spedali Civili e Francesco Castelli, rettore dell’Università degli studi di Brescia.
La storia
Fondata nel 1856 come istituzione dedicata all’istruzione delle bambine sorde, tra il 1972 e il 1973 la scuola ha fatto un primo passo significativo verso l'integrazione, coinvolgendo bambini sordi e udenti del quartiere in attività comuni, in collaborazione con la scuola «C. Arici» di Mompiano.
«Il modello educativo e didattico della scuola è unico in Italia - ha sottolineato Camadini -. Un metodo che implica doppio personale, sia didattico che non didattico. Lavorare in questo contesto dà grandi motivazioni a tutti. Abbiamo aperto la nostra esperienza anche ai mondi attorno. E all’ospedale Civile e alle Università di Brescia, Bergamo e Cattolica. Regione Lombardia ci accompagna con un sostegno economico. Gli studenti e i ragazzi sordi arrivano da tutta la provincia, ma anche da fuori. È un modello di inclusività».
«Quella di oggi non voleva essere solo una visita istituzionale – ha aggiunto Lodrini – . Scuola Audiofonetica è nel cuore di tutti i bresciani. Abbiamo il 15% di studenti con disabilità, la media nelle scuole italiane è del 4%, ma il personale è tre volte tanto». La Scuola Audiofonetica è frequentata da 561 studenti, dei quali 56 sordi e 26 con altre disabilità.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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