Scritte no vax alla sede del Provveditorato
Un giorno dopo aver preso di mira l’asilo di San Zeno, i no vax imbrattano altri muri in città con scritte contro i vaccini. Succede al Provveditorato, l’Ufficio scolastico territoriale con sede a Mompiano, dove nella giornata di oggi sono apparse le note frasi in spray rosso del gruppo «Vi_Vi».
Il blitz no vax arriva a due mesi e mezzo di distanza da un episodio analogo alla scuola primaria Tiboni, a Urago Mella, e alla redazione del Giornale di Brescia, in via Solferino.
Dura la reazione di condanna della politica bresciana. Il consigliere provinciale con delega all'Istruzione Filippo Ferrari (Pd) con un post su Facebook ha criticato l'atto illegale che ha compiuto il gruppo: «L'ignoranza è il terreno fertile su cui crescono le radici della disinformazione, ma l'educazione è la luce che dissipa le ombre dell'ignoranza».
Solidarietà al provveditore Giuseppe Bonelli arriva anche dal Partito Democratico di Brescia e dal gruppo consiliare del Pd in Loggia per «le vergognose scritte che sono apparse sui muri dell'ex provveditorato in via Sant'Antonino. La scuola e le istituzioni ad esse collegate sono luoghi di formazione e crescita dei giovani e delle giovani e non devono essere attaccate con frasi false ed offensive. I presunti autori appartengono infatti ad un movimento che non solo disconosce la scienza, ma pretende di stigmatizzare il comportamento di chi in momenti difficili ha reagito ad una tragedia come il Covid. Auspichiamo che le forze dell'ordine trovino i responsabili di questo gesto e che questi siano chiamati a riflettere su quanto hanno fatto» scrivono nel comunicato stampa firmato da Pietro Ghetti, Roberto Omodei e Roberto Cammarata.
Sostegno anche da Forza Italia, che tramite una nota del capogruppo Paolo Fontana, definisce «grave e inaccettabile questo comportamento contro coloro che, in momenti difficili, hanno reagito ad una tragedia come il Covid. Auspichiamo che le forze dell'ordine trovino i responsabili di questo gesto. La solidarietà e il sostegno della comunità deve sempre andare a coloro che, con impegno e dedizione, lavorano per il bene comune e per il futuro dei nostri giovani e delle nostre scuole. Che episodi del genere non abbiano più spazio nella nostra comunità».
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