Sciopero dei treni, a Brescia pochi disagi: «Situazione tranquilla»
Il vero sciopero è quello dei ritardi: tanta preoccupazione ma pochi, anzi pochissimi disagi. Il temuto sciopero dei treni regionali e nazionale, in programma per oggi, non ha inciso più di tanto stamattina negli spostamenti dei pendolari in partenza da Brescia.
I ritardi e le cancellazioni dei treni sono stati per lo più contenuti, anche grazie alle fasce di garanzia. Lo sciopero, scattato alle 9, durerà fino alle 17. A proclamarlo a livello nazionale i sindacati di base Cub e Usb che protestano per il rinnovo del contratto. Ad incrociare le braccia anche i lavoratori del trasporto merci e quelli di Rfi, la società che si occupa della gestione della rete e delle infrastrutture ferroviarie.
Attorno alle 10 nella stazione di Brescia il tabellone non indicava alcuna cancellazione e nemmeno ritardi. «La situazione è tranquilla anche sui treni regionali» conferma Emanuele Busi, referente di «SbiancalaFreccia», lo storico comitato dei pendolari bresciani.
Alla base della protesta di oggi c’è la richiesta di «un vero e adeguato rinnovo contrattuale nazionale», come si legge in nota dell'Usb in cui si ricorda anche la paralisi del trasporto ferroviario che ha di recente riguardato la Germania: «I macchinisti hanno scioperato 6 giorni per le stesse motivazioni, segno che l'attacco padronale è collettivo», sottolineano i sindacati di base.
A Roma nella mattinata è previsto un presidio a piazza della Croce Rossa dove si trova la sede delle Ferrovie di Stato. «È del tutto inaccettabile che le relazioni sindacali all'interno di uno dei maggiori gruppi industriali e pubblici proceda nelle attuali condizioni di vacanza normativa, economica e di rappresentanza dei lavoratori», sottolinea ancora l'Usb. Duro l'attacco anche alle altre sigle sindacali che hanno sottoscritto con Trenitalia un accordo lo scorso 10 gennaio, definendolo «un colpo di spugna»: «Con questa firma - si afferma - si smantellano i residui pilastri contrattuali a tutela dei riposi giornalieri e settimanali, si consegna all'azienda la più totale ultra flessibilità organizzativa a costo economico zero e a tutto maggior danno delle condizioni di lavoro e della qualità complessiva delle vite delle persone lavoratrici interessate».
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