Sanità, Lombardia settima per il Ministero. Fontana: «Inaccettabile»

La Redazione Web
L’ira del governatore: «I dati della classifica si fondano su questioni che non c’entrano nulla». La replica da Roma: «Reazione mal indirizzata e linguaggio inopportuno»
Il presidente regionale Attilio Fontana - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il presidente regionale Attilio Fontana - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«Sono cose assolutamente inaccettabili. I parametri indicati non hanno niente a che vedere con il funzionamento della sanità, sono cose cervellotiche che hanno l'obiettivo di penalizzarci. Sono dati che si fondano su questioni che non c'entrano niente, codici interpretabili in differenti modi, tra diverse aziende sanitarie e Regioni. Non può essere questo il metodo di giudizio del funzionamento della sanità». Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana sui risultati della classica del ministero della Salute sulla qualità di cura delle Regioni, nella quale la Lombardia si posiziona al settimo posto.

«Sono tutte, se posso usare un termine giuridico, puttanate» ha aggiunto. «Hanno creato una classifica fondata su parametri inappropriati e che avevamo già detto erano sbagliati, per dire che la nostra sanità era peggiorata. Poi la rivista Newsweek dice che il migliore ospedale è il Niguarda e cinque dei primi dieci sono lombardi. Uno dei due dice una puttanata» ha continuato Fontana.

La replica del Ministero

Poco dopo è arrivata la replica del Ministero della Salute: «L'obiettivo del monitoraggio non è penalizzare le Regioni, ma assicurare ai cittadini l'erogazione delle prestazioni a cui hanno diritto. La reazione del governatore Fontana appare pertanto mal indirizzata e il linguaggio utilizzato comunque inopportuno» si legge nella nota. «Il Ministero della Salute non formula classifiche limitandosi a pubblicare periodicamente, in ottemperanza alla normativa vigente, i dati relativi alla corretta erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza».

La classifica

Nell'anno 2023, secondo questa classifica, tredici Regioni e Province Autonome hanno raggiunto la sufficienza in tutte e tre le aree monitorate (prevenzione, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera): Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna. Quattro Regioni non hanno raggiunto la sufficienza in due aree su tre: Valle D'Aosta, Abruzzo, Calabria, Sicilia.

Il Veneto, con un punteggio medio sulle tre aree di 96 punti (su una scala di 100), è in cima alla graduatoria. L'Emilia-Romagna, con un calo di 2,4 punti, passa al quarto posto a causa di un brusco calo dell'assistenza territoriale. Tra le Regioni al vertice, scende dal quarto al settimo posto la Lombardia che perde 4,64 punti in un anno: pesa il brusco arretramento nelle performance dell'assistenza territoriale.

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